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“Nonostante il momento di crisi che stanno vivendo il Paese e l’Abruzzo a seguito del Coronavirus e della conseguente negativa congiuntura economica, il pensiero fisso di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia è sempre rivolto all’aumento del numero delle poltrone. È stata infatti depositata in Consiglio regionale la proposta di legge di modifica dello Statuto di Regione Abruzzo per l’istituzione della figura di un secondo Sottosegretario” denuncia Sara Marcozzi, Capogruppo M5S in Regione Abruzzo. Si punta così a inserire una poltrona in più all’interno della maggioranza, come se quelle già esistenti non fossero più che sufficienti. È veramente difficile capire quale sia la reale necessità operativa e l’urgenza di creare l’ennesimo ruolo quando ci sono diversi Consiglieri regionali di centrodestra dai quali, dal giorno dell’insediamento, non abbiamo mai sentito un intervento in Consiglio, né visto un Progetto di Legge o qualsiasi altro atto ufficiale. Di alcuni non abbiamo mai neanche sentito la voce. Eppure Regione Abruzzo paga migliaia di euro al mese per i loro stipendi (che si tengono per intero, contrariamente a quanto fanno i Consiglieri del MoVimento 5 Stelle che ne restituiscono parte ai cittadini) e ciò dovrebbe essere uno stimolo più che sufficiente affinché si adoperassero per fare qualcosa di più che i semplici ‘alzatori di mano’ in Consiglio.
Per me è evidente che il Presidente Marco Marsilio, invece di pensare alla distribuzione di poltrone, dovrebbe ripensare la distribuzione delle responsabilità. Anche alla luce delle dimensioni della nostra regione – prosegue Marcozzi – che è tra le più piccole d’Italia, risulta difficile giustificare di per sé la necessità di avere una poltrona extra, curiosamente distribuita dopo la tornata delle elezioni amministrative, tanto che viene da pensare che le due cose possano essere collegate. Su questo punto, e su tutto il provvedimento depositato, spetterà al centrodestra fare chiarezza, avendo il coraggio di spiegare agli abruzzesi perché le poltrone da noi aumentano, in totale controtendenza con quanto accade nel resto del Paese. Sono comportamenti che smentiscono nei fatti i fiumi di parole e propaganda, ascoltati nelle piazze e sui social come un ritornello imparato a memoria e senza contenuto, ripetute da chi – come Giorgia Meloni e Matteo Salvini – si presentano come portatori di ‘cambiamento’, per poi dimostrarsi l’essenza dei restauratori dell’Ancien Régime. L’ennesima dimostrazione di cosa sia, tolto il velo della campagna elettorale permanente, il centrodestra che governa l’Abruzzo: per Lega e Fratelli d’Italia vengono #PrimaLePoltrone”, conlude Marcozzi.

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