
L’AQUILA – La ricostruzione della scuola di Paganica torna al centro del dibattito politico cittadino. A preoccupare è lo stallo del cantiere, fermo da mesi, e l’assenza del sindaco alla commissione consiliare chiamata a fare il punto sullo stato dell’edilizia scolastica. Una mancata partecipazione che ha scatenato forti critiche da parte dei consiglieri di opposizione. Durante la seduta della V Commissione, i consiglieri di minoranza hanno definito “grave” l’assenza del primo cittadino, sottolineando come proprio lui in passato avesse assunto il ruolo di commissario straordinario per l’edilizia scolastica, esponendosi pubblicamente con annunci e promesse. Ora, però, davanti alle difficoltà, viene accusato di evitare il confronto istituzionale. Secondo quanto emerso in commissione, l’obiettivo di completare i lavori entro giugno 2026 – termine previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – appare sempre più difficile da raggiungere. In audizione, anche l’architetto Evangelisti ha ammesso che per rispettare la scadenza “servirà quasi un miracolo”. I commissari hanno inoltre sollevato dubbi sulla gestione del cantiere: dalla prolungata inattività senza interventi risolutivi, alla mancanza di vigilanza, fino alle criticità strutturali riscontrate su alcuni pilastri dell’edificio. Secondo l’opposizione, parte di questi problemi avrebbe potuto essere risolta direttamente dalla ditta incaricata, evitando ulteriori complicazioni e affidamenti. Un altro timore riguarda l’eventuale apertura di un contenzioso legale tra il Comune e l’impresa esecutrice, scenario che potrebbe causare nuovi ritardi e costi aggiuntivi per la collettività. Alla luce delle criticità emerse, i consiglieri di opposizione hanno annunciato la consegna di un dossier dettagliato alla Procura della Repubblica. “È un atto doveroso – spiegano – verso la comunità di Paganica, che da anni aspetta una scuola nuova, sicura e funzionante. Chiediamo trasparenza, responsabilità e risposte concrete”.