
La Uil Abruzzo ha lanciato un forte allarme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Secondo i dati raccolti dall’INAIL nei primi tre mesi del 2025, in Abruzzo si registra un aumento degli incidenti e delle malattie legate al lavoro. In particolare:
• gli infortuni sono passati da 1.954 a 1.997 (+2,3%);
• le malattie professionali denunciate sono cresciute del 18,7%;
• gli incidenti mortali sono saliti da 2 a 6 (+200%).
A questi numeri si aggiunge la recente morte di un giovane operaio di 30 anni a Teramo, avvenuta il 6 maggio. A livello nazionale, nel 2024 si contano più di 1.000 morti sul lavoro. Valerio Camplone, responsabile della salute e sicurezza della Uil Abruzzo, ha spiegato che molte malattie emergono dopo anni, e questo dimostra che in molte aziende non si valutano bene i rischi. La Uil chiede più attenzione alla prevenzione, più controlli e un rafforzamento della medicina del lavoro. In Abruzzo ci sono solo 176 ispettori per controllare oltre 41.000 aziende. Troppo pochi, secondo il sindacato, per garantire la sicurezza dei lavoratori. Anche i fondi regionali per la prevenzione sono molto bassi: solo lo 0,4% del bilancio regionale. Il segretario della Uil Abruzzo, Michele Lombardo, ha dichiarato: “Non possiamo solo contare le vittime, bisogna agire subito. La sicurezza non è una spesa inutile, ma un investimento che salva vite”. La Uil chiede che il Comitato regionale per la sicurezza, previsto dalla legge, inizi finalmente a promuovere azioni concrete. Serve un vero piano regionale per:
• aumentare i controlli,
• migliorare la formazione,
• rafforzare la collaborazione tra enti, aziende e sindacati.
“La strage silenziosa dei lavoratori deve finire”, ha concluso la Uil.