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terremoto

Un percorso per stabilizzare il personale precario e prorogare i contratti in scadenza, il collegamento del nuovo Sismabonus con il contributo alla riparazione delle case lesionate, la revisione dei compensi ai professionisti che assumono maggiori responsabilità, la proroga dello stato di emergenza, risorse certe per sostenere lo sviluppo, poteri veramente straordinari per il Commissario anche se limitati alle opere più complesse.

Misure indispensabili per far decollare la ricostruzione dopo il terremoto del 2016 al palo da quattro anni, che però oggi non sono state inserite nel decreto Rilancio, prossimo all’apporvazione, non essendo stati discussi dalle commissioni competenti. Decisione che ha provocato le ire dei sindaci del cratere 2016, che minacciano di restituire la fascia tricolore

Esprime delusione anche il  commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, che ricorda che quei provvedimenti “da tempo erano stati condivisi con i Sindaci, i Ministeri competenti, le associazioni dei cittadini, i professionisti, e sembrava che alcune di esse potessero essere accolte nel Decreto Rilancio che il Parlamento si appresta ad approvare, anche in considerazione della doppia, lunghissima emergenza vissuta da questi territori”.

“E’ inaccettabile -  affermano i sindaci- il fatto che non siano stati discussi gli emendamenti, la cui gran parte sono ad invarianza finanziaria, a costo zero, e non si capisce come il Governo non si sia reso conto della delicatezza della tematica legata alla ricostruzione post sisma 2016, a distanza di quattro anni dai primi eventi sismici. Il momento per poter adottare misure tese alla sburocratizzazione delle procedure non può che essere adesso e, non essendoci motivi finanziari ostativi, gridiamo a gran voce di poter inserire il “pacchetto sisma” nel prossimo decreto oggetto di conversione. In questi mesi, tutti noi Sindaci del Cratere abbiamo lavorato al fianco del Commissario Legnini per un pacchetto di norme tese ad efficientare il percorso della ricostruzione Sisma Centro Italia e, a distanza di anni, non tolleriamo più questa situazione di mancate risposte. Siamo disposti a riconsegnare le nostre fasce se non otteniamo una vera risposta per la tematica sisma centro Italia”.

“L’azione intrapresa dal Commissario, come è evidente, è tesa ad un percorso che veda la ricostruzione come elemento fondamentale per le Regioni colpite. Noi Sindaci del cratere, combattiamo quotidianamente affinchè vi possano essere delle risposte alle migliaia di sfollati che ancora non hanno minima contezza dei tempi di rientro nei loro alloggi, ma se il Governo pensa di ignorare i nostri territori a distanza di tutti questi anni, evidentemente dimostra di non avere consapevolezza della portata della problematica”

Afferma a sua volta Legnini: “Capisco la preoccupazione dei sindaci, delle Anci regionali, la delusione dei cittadini del cratere per il mancato accoglimento di queste norme. Adesso è importante insistere affinché siano varate al più presto, utilizzando il veicolo normativo che il Governo riterrà appropriato. Solo così sarà possibile completare il quadro degli strumenti necessari per far partire davvero la ricostruzione, ormai alla vigilia del quarto anniversario del primo dei gravi terremoti che hanno sconvolto il Centro Italia. Continuerò ad impegnarmi con la massima determinazione perché, al più presto, siano fatti questi passi decisivi”.

 

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