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L’ultima volta che la Commissione Bilancio in Regione si era riunita era finita con l’abbandono dell’aula da parte della maggioranza. Giovedì prossimo 17 dicembre alle ore 15 la Commissione tornerà ad unirsi in base al calendario aggiornato dalla Conferenza dei Capigruppo:

Giovedì 17 dicembre, alle ore 15 per le audizioni delle Associazioni. Venerdì 18 dicembre, alle ore 10 per audire gli Assessori regionali; successivamente sono in programma le sedute delle altre Commissioni chiamate ad esprimere il parere: alle ore 15 la Commissione Territorio, alle 15.30 la Commissione Agricoltura, alle 16.00 la Commissione Politiche europee e alle 16.30 la Commissione Sanità. Dalle 17 alle 22 la Commissione Bilancio procederà all’esame di merito. Lunedì 21 dicembre, alle ore 10, è prevista la seduta del Consiglio regionale per la discussione di documenti politici, mentre dalle ore 12 l’Assemblea legislativa procederà alla discussione dei seguenti argomenti all’ordine del giorno: Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR); nota di aggiornamento al DEFR; “Milleproroghe” e altri provvedimenti licenziati dalle Commissioni.

Martedì 22 dicembre, dalle ore 10 alle ore 14, la Commissione Bilancio procederà all’esame di merito con espressione del parere entro le ore 14. Alle ore 15 è in programma la seduta del Consiglio regionale per esaminare i documenti contabili (Legge di stabilità e Bilancio di previsione) con prosecuzione a mercoledì 23 dicembre e chiusura entro le ore 24.

E proprio a proposito del Defr, con una nota, i consiglieri regionali di minoranza scrivono:

“Nel Defr targato Marsilio non c’è nessuna idea: niente sulle aree interne, sulla trasversalità, sulle soluzioni strutturali alla carenza idrica, sul dissesto, né sulla sanità e sul welfare, non vengono citati i Parchi, i nuclei industriali, lo sport, la cultura e il turismo, niente a parte la proroga sine die del piano sociale fatto dall’esecutivo precedente. In sostanza è un documento scritto dagli uffici senza alcun tipo di indirizzo politico e noi riteniamo che sia molto grave che nella discussione che si è avviata sul bilancio il grande assente sia la rotta della maggioranza di governo. All’approdo in Commissione prima si sono spaccati, tant’è che alla prima seduta i consiglieri di Forza Italia hanno abbandonato l’aula; poi, nonostante il rinvio, sono arrivati in ritardo e senza aver prodotto tutti i documenti utili, che stiamo ancora attendendo – rilevano i consiglieri dei gruppi Pd, Legnini presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo misto – ci hanno inoltre espressamente chiesto in sede di capigruppo, un contingentamento dei tempi causa covid e in vista delle feste, per limitare gli spostamenti, che, ci auguriamo, a documento approvato non provino a far passare come capacità di chiudere la discussione per manifesta capacità politica. Il principale strumento di programmazione economico-finanziaria della Regione non dà risposte alla comunità per il futuro e utilizza la programmazione del precedente governo regionale di centrosinistra, nel frattempo le risorse per le attività economiche, commercianti, cittadini sono ferme al palo da quasi un anno, i vaccini per l’influenza non arrivano e quelli che sono riusciti a procurarsi costeranno cifre inenarrabili, la sanità è sempre allo sbando e non dà risposte efficaci perché non esiste programmazione, se non quella del centrosinistra e un piano sanitario 2020/21 che a inizio 2021 non esiste ancora. L’inutilità del documento è un grande peccato, perché a parte spendere le risorse del Masterplan che era lo strumento più odiato dalla destra, la stessa che oggi vi attinge a piene mani e nulla dice di cosa voglia fare dei miliardi di euro in arrivo su Recovery fund e sulla nuova programmazione europea. Risorse che presentano delle opportunità e delle criticità, perché con la tensione demografica attuale, la mancata programmazione dell’utilizzo dei 4 miliardi di fondi del Recovery si ripercuoterà sui nostri ragazzi, che non avranno nulla se non un debito memorabile nel proprio futuro dalla Regione, perché si tratta di risorse che dovremo in parte restituire e che bisogna impegnare affinché producano una crescita economica che all’Abruzzo serve per sventare questa situazione. È questo ciò che preoccupa di più delle lacune del documento, la mancanza di idee per il futuro, oltre alla programmazione per il presente”, concludono.

 

 

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