
La legge regionale contro lo spopolamento c’è, ma da sola non basta. È questo, in sintesi, il messaggio lanciato da Alessandro Paglia, direttore di ALI Abruzzo (Autonomie Locali Italiane), dopo la presentazione dei dati sull’attuazione della legge 32 del 2021 in Consiglio regionale. “Siamo contenti che qualcosa si sia mosso – ha detto Paglia – ma il saldo demografico resta negativo. La legge è un primo passo, ma non può essere l’unica risposta. Servono politiche strutturate, coordinate con il governo nazionale, se vogliamo davvero invertire la rotta”. Il riferimento va alla strategia SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne), che secondo ALI deve diventare una politica stabile e non solo un progetto sperimentale. Ma non solo: per Paglia servono investimenti veri nei piccoli Comuni, rafforzando amministrazioni spesso svuotate di personale e competenze. Assunzioni mirate, percorsi di formazione, sostegno alle fusioni tra enti e alla gestione associata dei servizi: è questo il pacchetto di misure che ALI chiede con forza. Al centro della proposta c’è anche la necessità di garantire servizi pubblici di qualità, con standard specifici per chi vive nei territori montani o periferici, a partire da sanità e scuola. E poi ancora: valorizzare le filiere locali, sostenere un’agricoltura multifunzionale e puntare sul patrimonio culturale e paesaggistico come leva per un rilancio duraturo. Paglia ricorda infine l’importanza di una voce forte dell’Abruzzo a livello nazionale: “Il presidente Marsilio, che parla spesso di filiera tra Regione e Governo, potrebbe essere il primo a farsi portavoce di queste richieste. È il presidente di una Regione dove le aree interne non sono un margine, ma una parte sostanziale del territorio e della storia abruzzese”. In altre parole: non bastano i buoni intenti, serve una visione di lungo periodo. E soprattutto, servono azioni concrete, coordinate e coraggiose.









