banner
banner

SULMONA – La salvaguardia del Tribunale di Sulmona mette d’accordo Annamaria Casini e Antonella Di Nino, rispettivamente sindaco di Sulmona e Pratola Peligna. All’indomani del vertice istituzionale al Palazzo di Giustizia si riarma la battaglia che porterà di nuovo, come avvenne nel 2011, agli stati generali. La Casini dal canto suo è convinta che “sia una battaglia ancora aperta e che si debba proseguire in questa direzione”. “E’ una lotta”- afferma – “di tutto il territorio per la salvaguardia di un presidio importante per il centro Abruzzo, porteremo avanti tutte le azioni necessarie nelle sedi opportune, come l’adozione di nuove delibere consiliari, in vista soprattutto di nuovi scenari che si potrebbero aprire con le elezioni politiche del prossimo anno. Siamo in attesa che venga istituita, tra poche settimane, con delibera di Giunta regionale, la Commissione che si occuperà degli atti e dei rapporti con il Ministero della Giustizia per scongiurare la soppressione dei tribunali minori in Abruzzo”. Antonella Di Nino, sindaco e avvocato, sostiene che può essere “ripreso il pensiero dell’ex ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri sulla rilevanza dei tribunali di montagna”. “La battaglia per la salvezza del Tribunale di Sulmona è difficilissima, allo stato attuale, ma il tempo fino a settembre 2020 va utilizzato, con gli strumenti della politica, soprattutto nel nuovo corso che si aprirà con le elezioni nazionali di primavera, per scongiurare un esito mortificante”- interviene il sindaco di Pratola- spiegando che “bisogna agire subito, ma è probabile che fatti i collegi elettorali e approvata la legge di Bilancio, la legislatura attuale sarà di fatto terminata. Le caratteristiche del nostro territorio, le distanze dal capoluogo di quest’area sono fattori noti e decisivi, come ha nuovamente ribadito il Presidente del Tribunale di Sulmona Giorgio Di Benedetto al quale dobbiamo il merito, con i suoi studi e il suo operato, per la condizione di efficienza che caratterizza la nostra struttura, e sono aspetti che andranno affermati nella nuova dialettica con il governo”. La battaglia quindi non finisce. Si ricomincia.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento