Questa mattina si è svolto un incontro convocato dalla Regione Abruzzo per discutere della vertenza riguardante l’azienda di semiconduttori Lfoundry di Avezzano. Presenti i vertici aziendali, i sindacati e il Senatore del Partito Democratico Michele Fina, che ha seguito da vicino l’evolversi della situazione.
“Dal tavolo riunito presso l’Assessorato alle attività produttive non emergono novità significative. L’azienda ha ribadito la sua posizione confermando i licenziamenti, pur lasciando una generica apertura al dialogo. Un risultato insufficiente che lascia i lavoratori in attesa di sviluppi. Non possiamo permettere che questa situazione continui e ribadiamo le nostre richieste: blocco immediato dei licenziamenti, convocazione urgente del Governo e apertura di un tavolo di crisi”, ha dichiarato Fina.
Il Senatore ha poi evidenziato la necessità di politiche industriali più decise, soprattutto per il settore dei semiconduttori, e ha fatto appello ai colleghi parlamentari di centrodestra affinché si uniscano alla sua voce per sollecitare misure immediate. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di sbloccare un finanziamento ministeriale sospeso che potrebbe supportare la situazione dell’azienda.
Nel corso del tavolo regionale, l’assessore al Lavoro e alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, ha presentato la sospensione della decisione di LFoundry di non rinnovare i contratti interinali per 134 lavoratori a partire da gennaio. “La Regione non può permettersi di perdere questi posti di lavoro, soprattutto considerando le competenze acquisite dai lavoratori in questi anni”, ha affermato l’assessore Magnacca, ribadendo la necessità di riprendere le trattative con i rappresentanti sindacali per trovare una soluzione.
L’incontro ha visto la partecipazione anche dell’assessore regionale al Bilancio e Personale, Mario Quaglieri, dei consiglieri regionali Massimo Verrecchia ed Erika Alessandrini, del Senatore Massimo Fina, dei rappresentanti dell’amministrazione comunale di Avezzano e dei sindacati, che hanno espresso preoccupazione per la mancanza di proposte alternative da parte dell’azienda. I sindacati hanno sollecitato l’apertura di un tavolo di crisi per gestire la situazione e utilizzare gli strumenti di welfare lavorativo disponibili.
L’azienda, da parte sua, ha parlato di una fase di transizione che si protrarrà per almeno due anni a causa di un mercato in evoluzione e della necessità di ridurre le commesse. Tuttavia, non sono state presentate soluzioni alternative per il mantenimento dei posti di lavoro. Secondo i sindacati, questa situazione potrebbe portare a una riduzione degli stipendi già a partire dal mese di novembre.
L’assessore Magnacca ha concluso l’incontro sottolineando il ruolo politico della Regione, che intende evitare l’apertura di un tavolo di crisi. In caso di esito negativo delle trattative, la Regione utilizzerà gli strumenti legislativi necessari per tutelare l’occupazione e la presenza dell’azienda sul territorio. La Regione ha programmato un nuovo incontro per il 3 dicembre, subito dopo il prossimo incontro tra l’azienda e i sindacati.