
Roccaraso – Con una cerimonia ricca di emozioni e grandi nomi si è chiusa la settima edizione di AmiCorti International Film Festival, che quest’anno ha visto protagonista uno dei maestri del cinema sociale, Ken Loach, a cui è stata dedicata l’intera rassegna. Insieme a lui, premi alla carriera anche per Paul E. Haggis ed Evgeny Afineevsky: registi che, come ha sottolineato la direttrice artistica Ntrita Rossi, «continuano a dimostrare come il cinema possa ancora oggi toccare le corde più profonde dell’umanità, tra memoria, impegno sociale e bellezza». Dal 23 al 28 giugno Roccaraso si è trasformata in un laboratorio di cinema e riflessione, con masterclass, proiezioni e incontri dedicati ai temi più urgenti del nostro tempo. Tra i momenti più significativi, l’approfondimento sull’Ucraina curato da Afineevsky e la lezione di cinema tenuta da Haggis. A brillare nella serata finale sono state soprattutto le Fragole d’Oro, i riconoscimenti assegnati ai migliori film e interpreti scelti tra i 96 titoli in concorso. Per la sezione lungometraggi internazionali il premio è andato a “De la cruz” di Michael Baez, mentre tra i cortometraggi italiani ha vinto “Mercato libero” di Giuseppe Cacace. Miglior corto internazionale è “Sting of war” di Arash Mousavi, mentre il premio per l’animazione è stato assegnato a “In half” di Jorge Morais Valle. Nella sezione documentari si è imposto “Night and fog in Kurdistan” di Shilan Saadi; miglior video musicale è risultato “The ghost wolves” di Erika Errante Baruffaldi. Premi speciali alla carriera anche per attori come Al Sapienza, Carlos Mata, Enrique Torres, Darko Peric e Hossein Soleimani, per il loro contributo artistico e umano al cinema internazionale. Riconoscimenti anche per interpreti, registi, sceneggiatori e autori che si sono distinti in questa edizione, tra cui Emanuele Pavano Eman, Evangelos Protopapadakis, Aaron Goffman, Nicolò Stucchi, James Edward, Dania Marino, Vincenzo Lamagna, Alessandro Antonino, Marco De Pasquale, Noomi Rapace, Majid Potki, Matteo Burani, Osvaldo Laport, Sofia Diaz e molti altri. Le motivazioni dei premi alla carriera raccontano un’idea di cinema come atto di verità, denuncia e poesia. Loach è stato celebrato come «un maestro di realismo trasformato in poesia», Haggis come «voce di coscienza capace di raccontare il nostro tempo», Afineevsky per «il suo sguardo coraggioso su dignità e giustizia». «In un mondo scosso da guerre, crisi e tensioni politiche — ha ricordato Ntrita Rossi — crediamo che il cinema debba restare uno spazio di dialogo, libertà e speranza. AmiCorti vuole essere un rifugio per le storie che contano, un ponte tra generazioni e culture diverse». AmiCorti ha potuto contare anche quest’anno sul sostegno di Regione Abruzzo, Comune di Roccaraso, Provincia dell’Aquila, SIAE e della National and Kapodistrian University of Athens. Alla serata finale ha preso parte il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, testimoniando il legame profondo tra la rassegna e il territorio. La giuria internazionale, composta da registi, attori, filosofi e artisti provenienti da Europa, Asia e Americhe, ha decretato i vincitori delle varie sezioni: cortometraggi, lungometraggi, documentari, animazione e videomusica. Archiviata un’edizione da record, AmiCorti guarda già avanti: l’ottava edizione si svolgerà ancora a Roccaraso, dal 2 al 7 giugno 2026, con l’obiettivo di confermarsi uno dei punti di riferimento per il cinema indipendente e d’autore.


