La pandemia da COVID-19 ha inciso profondamente sul processo di apprendimento di bambini e ragazzi in età scolare, motivo, questo, oggetto di tante riflessioni e molti studi, in diverse nazioni del mondo. Sulla rivista ‘Nature Human Behaviour’ è stato pubblicato un interessante articolo, una sorta di revisione sistematica della letteratura scientifica che, attraverso una valutazione dei dati a disposizione consentono di ottenere una più robusta evidenza scientifica.
Lo studio, che ha come primo autore Bastian Betthäuser, è stato condotto da ricercatori affiliati a centri che si occupano di studi sociali di Parigi, Oxford, Londra, Stoccolma. Questo gruppo di ricerca, dopo aver preso in esame una notevole quantità di dati provenienti da studi effettuati in varie nazioni, ha selezionato ben 42 pubblicazioni provenienti da 15 paesi, Italia compresa, che rispettano tutti i requisiti di inclusione previsti, dando la possibilità di esprimere valutazioni con una base più concreta.
Di fronte a un evento che ha causato una tra le più estese interruzioni nel processo di insegnamento/apprendimento scolastico, per via della chiusura delle scuole che ha interessato una larghissima parte della popolazione studentesca mondiale, in seguito messa in difficoltà anche dall’insegnamento in forma ibrida (didattica in presenza e didattica a distanza), lo scopo del gruppo di ricerca era cercare di rispondere soprattutto a due questioni. La prima è stabilire l’effetto della pandemia sui progressi nell’apprendimento in età scolare; la seconda, invece, chiarire quali elementi abbiano inciso sul processo: fattori socio-economici, genere, età, zona, contesto nazionale.
E da questi studi, infatti, è emerso un quadro per nulla rassicurante: nel corso della pandemia, il processo di apprendimento ha subito un effettivo rallentamento, che si è manifestato come ritardo relativamente alle conoscenze e competenze attese e perdita di quelle già acquisite.
Questi problemi si sono presentati precocemente nel quadro dell’emergenza e persistono nel lungo periodo, mettendo in evidenza come siano molto difficili da compensare, nonostante gli sforzi messi in campo da studenti, famiglie, decisori politici. Una riflessione su questi temi non rappresenta solo un utile bilancio: molti esperti, infatti, ritengono che le conseguenze della pandemia sull’istruzione potranno incidere sulla vita futura e sulle opportunità professionali della generazione colpita. Avere una valutazione e una misurazione chiara e corretta dei fenomeni, come sottolineano i ricercatori, potrà fornire una base per prendere decisioni politiche adeguate per cercare di rimediare ai problemi.