
Negli Stati Uniti il testosterone è diventato un business miliardario. Integratori, terapie sostitutive, iniezioni e cerotti vengono pubblicizzati ovunque: su TikTok, nei podcast degli influencer, perfino sui cartelloni stradali. Promettono energia, muscoli scolpiti, una vita sessuale appagante e un umore migliore. Eppure, dietro questo entusiasmo ci sono molte zone d’ombra, che spesso i pazienti scoprono solo dopo aver iniziato il trattamento.
Le storie di Rob, Rahim e John – nomi di fantasia – mostrano l’altra faccia della medaglia. Tutti e tre si sono rivolti a centri medici privati in cerca di un aiuto per sentirsi più forti o in forma. I loro livelli di testosterone, però, erano già nella norma. Eppure, la terapia gli è stata prescritta lo stesso. In alcuni casi, con dosaggi così elevati da causare effetti collaterali fastidiosi: infertilità, ingrossamento della prostata, disturbi muscolari e problemi all’umore.
La terapia sostitutiva con testosterone (TRT) può avere benefici reali per chi soffre di carenze accertate: migliorare energia, massa muscolare, densità ossea, desiderio sessuale. Recenti studi hanno persino smentito i timori di un legame diretto con il cancro alla prostata o con gravi rischi cardiaci. Ma il punto è un altro: la maggior parte degli uomini che si sottopongono alla TRT non ha un reale bisogno clinico.
Il confine tra “testosterone basso” e “normale” è infatti incerto: i valori di riferimento cambiano da uno studio all’altro e oscillano anche durante la giornata. Molti sintomi attribuiti a un calo ormonale – stanchezza, irritabilità, calo dell’energia – possono derivare da cause diverse: apnee notturne, stress, cattiva alimentazione, vita sedentaria.
Gli esperti avvertono: assumere testosterone senza reali necessità non fa vivere più a lungo né migliora la salute generale. Al contrario, può portare complicazioni come riduzione della fertilità, rimpicciolimento dei testicoli, aumento di acne ed eritrocitosi (troppi globuli rossi nel sangue). E smettere, dopo anni di terapia, non sempre significa tornare ai livelli naturali di prima.
La storia del testosterone è lunga e affascinante, segnata da tentativi al limite della fantascienza: dal neurologo ottocentesco che si iniettava poltiglie di testicoli animali sperando di ringiovanire, ai medici che trapiantavano ghiandole di scimmie negli esseri umani. Solo negli anni Trenta il testosterone sintetico è diventato un farmaco, usato con cautela per decenni. Oggi, complice il marketing aggressivo, la cautela sembra venuta meno.
Gli studi più recenti dicono che la TRT, se prescritta con serietà e monitoraggio medico costante, può essere sicura ed efficace per chi ha davvero una carenza. Ma ciò che manca, spesso, è proprio la chiarezza: troppi centri medici privati – soprattutto negli USA – prescrivono la terapia anche a chi non ne ha bisogno, senza spiegare i rischi né garantire controlli regolari.
In definitiva, il testosterone non è la pozione magica della virilità promessa dalla pubblicità. È un farmaco potente, che può aiutare alcuni uomini ma danneggiarne altri. Prima di pensare a un’iniezione, dicono gli endocrinologi, meglio provare con ciò che è gratuito e sicuro: alimentazione equilibrata, attività fisica regolare, sonno di qualità e gestione dello stress. A volte, sono questi i veri elisir di giovinezza.









