Con uno studio pubblicato su ‘Nature Communications’, i ricercatori dell’Università del Queensland, in Australia, dimostrano il legame tra piastrine e cervello ringiovanito. Non sono nemmeno vere e proprie cellule, bensì frammenti di citoplasma derivati dalla frammentazione di cellule del midollo osseo che hanno il potere di “ringiovanire” il cervello in modo simile all’attività fisica. Già qualche anno fa, il gruppo di ricerca aveva scoperto che l’esercizio fisico promuove il rilascio da parte delle piastrine del cosiddetto fattore piastrinico 4 o PF4 che, iniettato nel cervello di topi giovani, favorisce la nascita di nuovi neuroni all’interno dell’ippocampo, migliorando l’apprendimento e le prestazioni in compiti di natura spaziale. Nel nuovo studio gli scienziati hanno dimostrato che PF4 esercita questo effetto pure sull’ippocampo di topi anziani, per giunta somministrato con semplici iniezioni nella coda. Conducendo esperimenti in vitro, il gruppo di ricerca ha visto che PF4 non favorisce la formazione di nuovi neuroni aumentando le capacità proliferative delle cellule progenitrici, ma ne supporta la sopravvivenza e il processo di differenziamento. Per molte persone con problemi di salute, difficoltà di movimento o età avanzata fare esercizio non è possibile, quindi la ricerca di un sostituto farmacologico dell’attività fisica è importante; una sorta di “pillola dell’esercizio” che, magari stimolando le piastrine a rilasciare PF4, ne replichi i benefici. Il prossimo passo dei ricercatori sarà testare l’effetto di PF4 in modelli murini dell’Alzheimer, poi si potrà pensare a trial clinici umani.