
L’Abruzzo si prepara a diventare un laboratorio nazionale per la lotta alle infezioni ospedaliere e ai batteri resistenti agli antibiotici, una delle sfide sanitarie più urgenti del nostro tempo. La Regione sta infatti costruendo una rete integrata di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza (ICA), coordinata dal Gruppo Operativo Epidemiologico (GOE), un modello nato a Pescara dodici anni fa e oggi esteso a tutto il territorio. Il nuovo approccio sarà presentato nel convegno “Microbiology & Infections Pescara 2025”, dal 6 all’8 novembre a Francavilla al Mare, un appuntamento che riunisce infettivologi, microbiologi e specialisti da tutta Italia. Un confronto scientifico che non resta nel chiuso delle aule ma guarda al funzionamento quotidiano degli ospedali, dove la battaglia contro i batteri multiresistenti è concreta, urgente e quotidiana. La strategia abruzzese si muove su quattro fronti: formazione del personale sanitario, utilizzo di tecnologie avanzate, raccolta e analisi sistematica dei dati e collaborazione con il territorio. La parola chiave è rete. Ogni Asl avrà un direttore sanitario dedicato e un team di infermieri epidemiologi con il compito di monitorare, prevenire e intervenire rapidamente nei reparti più esposti. Oltre il 70% dei quasi 7.000 medici e infermieri abruzzesi ha già preso parte a percorsi formativi sull’uso corretto degli antibiotici e sulla gestione delle infezioni. A questa base di competenze sarà affiancato un progetto regionale di campionamento e analisi genetica dei ceppi batterici più difficili da trattare, con la creazione di una ceppoteca regionale e controlli ambientali mirati nei reparti più delicati. L’obiettivo è riconoscere precocemente le nuove forme di resistenza e bloccarne la diffusione. Il lavoro si sviluppa insieme all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, centro di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’antimicrobico-resistenza nell’Europa centrale. Un legame che colloca l’Abruzzo in una rete internazionale di ricerca e prevenzione. Il tema non riguarda solo la sanità, ma la salute pubblica: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Europa le infezioni contratte in ospedale causano ogni anno migliaia di decessi e costi stimati in miliardi di euro tra cure aggiuntive e giornate di ricovero. Il miglioramento delle procedure, la prudenza nell’uso degli antibiotici e la prevenzione sono oggi la chiave per dare futuro alla cura. L’Abruzzo, con una rete che mette in dialogo ospedali, laboratori, università e territori, sceglie di giocare questa partita in avanti, non inseguendo l’emergenza ma costruendo risposte stabili. Una strategia che ha un obiettivo semplice quanto essenziale: rendere le cure più sicure per tutti.









