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SULMONA – “La pazienza è finita carogna le scuole Sulmona”. Spunta uno striscione degli ultras sul cancello della sede storica del De Nino-Morandi, l’edificio scolastico sulmonese chiuso dal 17 ottobre 2014 dopo i sigilli posti dalla Finanza dell’Aquila per presunti lavori sbagliati post sisma. Lo striscione di protesta in poche ore ha fatto già il giro dei social e vuole ridestare l’attenzione sulla scuola di via D’Andrea con il pressing al Presidente della Provincia. “La scuola deve tornare in città immediatamente”- intervengono gli ultras fautori dell’iniziativa. Non abbassa la guardia nel frattempo il comitato degli ex docenti che, grazie al professore Franco D’Amico, ha strappato un incontro con la Procura della Repubblica dell’Aquila e attende la convocazione in Prefettura. I Vice Procuratori non hanno posto alcun freno per il dissequestro dell’immobile. “Ora si gioca a carte scoperte”- aveva detto D’Amico a Onda Tg – “non possiamo accettare il fatto che passino altri sei anni prima dell’inizio dei lavori e della riapertura della scuola. Da più di un anno mezzo si poteva scorrere la graduatoria”. Nella lettera spedita alla Prefettura il docente aveva sottolineato come “nonostante l’instancabile lavoro di tutti gli interessati, le innumerevoli riunioni tecniche e politiche, le numerosissime promesse delle più diverse autorità civili e amministrative non hanno portato a nessuna iniziativa concreta, né si intravede un termine serio e fattivo che possa indicare la conclusione della vicenda”. Se gli ex docenti puntano allo scorrimento della graduatoria per accelerare i tempi del rientro a Sulmona, il Presidente della Provincia dell’Aquila Antonio De Crescentiis non vuole scorciatoie e annuncia di andare avanti con la convenzione con il Provveditorato alle Opere Pubbliche. Il braccio di ferro continua.

Andrea D’Aurelio

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