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Christian Micochero conclude il Trofeo Dunlop al sesto posto assoluto al termine del doppio round dello scorso fine settimana sul circuito di Misano. Il pilota sulmonese si era presentato all’ultimo appuntamento stagionale in condizioni precarie a causa della frattura del braccio sinistro, rimediata due settimane prima in allenamento. Per qualsiasi “comune mortale” in questi casi tra riduzione della frattura, gesso e riabilitazione, sono necessari quasi due mesi per il recupero completo dell’arto, ma a prevalere è stata una grande forza di volontà. Tramite il coach Corrado Tuzii, Micochero si è sottoposto alle visite del dottor Claudio Costa, il medico che cura da sempre i grandi campioni del motociclismo, e seguendo le preziose indicazioni è stato messo nelle condizioni di togliersi il gesso e gareggiare per difendere con i denti il quinto posto nella classifica generale. Come se non bastasse però ci si è messo un problema tecnico a complicare la situazione. Dopo appena quattro giri di prove libere del venerdì, una lesione inaspettata di un cavallotto dell’albero a camme aveva causato la fuoriuscita di olio dalla testata con il conseguente stop. A questo punto la sua squadra del Motoclub Abruzzo è ripartita subito alla volta di Sulmona per prendere una testata di ricambio, prontamente tolta da un vecchio motore, per poi tornare a Misano. In pratica sono stati 900 km di auto in un solo giorno più una nottata in bianco per le riparazioni. Nonostante queste condizioni che apparivano disastrose, Christian Micochero sabato si è aggiudicato il settimo miglior tempo in prova ed è riuscito ad ottenere anche il settimo posto in gara. Domenica si è ripetuto con un altra buona settima posizione, riuscendo a staccare nettamente il resto del gruppo. Incurante dei dolori all’avambraccio, il centauro sulmonese ha lottato come un leone al fine di prendere più punti possibili che gli hanno permesso di concludere il campionato al sesto posto. Complimenti per la prestazione che ha limitato al massimo i danni, meritandosi la stima ed il rispetto degli avversari e di tutti i suoi sostenitori.

D.V.

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