
Correre tra i paesaggi mozzafiato del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, attraversare borghi sospesi nel tempo come Santo Stefano di Sessanio, Calascio e Castel del Monte, sentirsi parte di un territorio che racconta storia, bellezza e fatica. Domenica 27 luglio torna la Ultramaratona del Gran Sasso, giunta alla sua 14ª edizione. Un evento che è molto più di una gara: è un viaggio a piedi nella parte più vera dell’Abruzzo. A presentare l’evento, nella sala stampa di Palazzo Silone all’Aquila, c’erano il presidente della Regione Marco Marsilio, l’assessore regionale allo Sport Mario Quaglieri, il sindaco di Santo Stefano Fabio Santavicca, e l’organizzatore Franco Schiazza dell’ASD Manoppello Sogeda. Le loro parole non hanno lasciato dubbi: questa maratona è un piccolo tesoro, capace di raccontare l’Abruzzo con le sue montagne, i suoi borghi e la sua anima tenace. «Correre tra i borghi più belli d’Italia è un’occasione imperdibile», ha detto Marsilio, visibilmente coinvolto. «Chi partecipa a questa ultramaratona scopre l’Abruzzo più autentico, tra antichi sentieri, panorami spettacolari e accoglienza sincera. È un’esperienza che va oltre lo sport, è un’immersione totale nella nostra identità». La gara, lunga 50 chilometri, è inserita nel prestigioso circuito nazionale Gran Prix IUTA 2025 ed è anche tappa del Campionato Regionale UISP. Il tracciato è un anello omologato che parte e arriva a Santo Stefano di Sessanio, uno dei borghi simbolo del turismo lento e della rinascita post-sisma. Si attraversano Calascio, con la sua celebre rocca, Castel del Monte, il valico di Capo La Serra, il suggestivo Lago Racollo, prima del ritorno a Santo Stefano. In gara ci saranno oltre 600 atleti, tra cui spiccano nomi di primo piano del podismo italiano: la campionessa italiana della 100 km Maroni, Filippo Boanini della Nazionale, e molti altri top runner. A tutti verrà consegnata una medaglia finisher, mentre i primi tre uomini e le prime tre donne, insieme ai vincitori di categoria, saliranno sul podio. Ma ciò che rende speciale questa manifestazione, come ha ricordato l’assessore Quaglieri, è la capacità di unire sport, natura e cultura: «Lo sport diventa ambasciatore del territorio. Chi corre tra queste montagne porta a casa un ricordo indelebile e diventa, in qualche modo, parte della nostra storia». Durante la corsa non mancheranno i punti ristoro, dove gli atleti potranno assaggiare prodotti tipici abruzzesi: un modo gustoso per ricaricare le energie e celebrare le eccellenze locali. L’Abruzzo, ancora una volta, si racconta correndo. E lo fa con passione, resistenza e bellezza.









