banner
banner

Settembre 2020: -1.108 abitanti negli ultimi 4 anni. Sulmona per la prima volta non raggiunge nemmeno i 24mila residenti coi suoi 23.861 nel periodo di riferimento (2014-2018). A parlarcene è l’avvocato Paolo Mancini che si è occupato dell’argomento. Il dato, afferma Mancini, arriva dallo studio del professore sulmonese Aldo Ronci, che sottolinea il calo delle nascite dovuto, tra le altre motivazioni, anche al crollo delle nascite non compensato dall’immigrazione. “Il fenomeno – dice Ronci – può comunque essere combattuto da un lato favorendo la ripresa delle nascite e dall’altro, a livello regionale, destinando risorse a misure che stimolino e incentivino la competitività del sistema produttivo locale con conseguente riverbero sui livelli occupazionali”. Noi ci poniamo subito la domanda che futuro avrà Sulmona con questi numeri, visto che il calo demografico è continuo dai primi anni 2000, e questo dovrebbe far riflettere tutti visto che il problema investe tutti i cittadini e il futuro dei nostri figli. È vero che l’Italia è il Paese Ue che ha l’età mediana più elevata (cosa che è insieme effetto e causa della bassa natalità), ma non è solo l’età relativamente più alta degli italiani, ad esempio, a spiegare lo sbilanciamento della spesa sociale sul lato previdenziale, né il favore che questo modello continua a ricevere anche nelle coorti generazionali che non ne ottengono benefici, ma danni. L’età mediana dei tedeschi è quasi pari a quella degli italiani, ma la Germania spende in pensioni in rapporto al Pil un terzo meno dell’Italia. Molti ripetono: “Morto io, morti tutti”; non sembra esserci realtà oltre i confini biografici del presente. Il declino politico italiano non è iniziato semplicemente da una crisi di fiducia, dopo il primo quasi-default del Secondo Dopoguerra e l’ordalia di Tangentopoli. Inizia, più profondamente, dalla destituzione della fiducia come capitale politico fondamentale e dalla sua sostituzione con una sorta di ideologia negativa, per cui politicamente non si può che far torto o patirlo e ogni decisione politica non è che un “mors tua, vita mea”, cui sarebbe illusorio prestare una qualche etica del discorso e decisione e un qualche principio razionalmente condiviso. La politica si riduce a un mix tossico di retorica e potere esattamente nel momento in cui diventa egemone il pensiero che non possa essere nient’altro che un mix tossico di retorica e potere. La demistificazione della “truffa democratica”, che è il cuore totalitario del racconto grillino, non restituisce la società a un equilibrio “naturale”, e non ne libera la volontà supposta generale, ma la polverizza in una ridda di pretese e disperazioni private all’assalto del cielo del potere. E’ vero che il governo per fronteggiare l’emergenza Covid-19, ha introdotto, a partire dal Decreto “Cura Italia”, una serie di misure a favore delle famiglie italiane, successivamente rafforzate e prolungate con il Decreto Rilancio e il Decreto Agosto: interventi a sostegno dei genitori lavoratori, misure per assicurare la necessaria liquidità attraverso la certezza del reddito e la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi, introduzione di indennità e di nuovi strumenti come il Reddito di Emergenza destinato ai nuclei familiari più in difficoltà, importanti stanziamenti per allargare le tutele sociali. Quindi la politica può far tanto per la città per riportarla agli antichi splendori. Però non c’è stata mai da parte delle amministrazioni comunali un aiuto concreto alle famiglie, con sostegni economici e fiscali, quasi non interessi a nessuno che Sulmona abbia avuto una diminuzione del 5% di popolazione. Addirittura non c’è stato nessun progetto da parte del Comune di Sulmona sulla famiglia e sul sostegno della stessa e questo ha portato ad una diminuzione della popolazione quasi inarrestabile e quello della famiglia dovrebbe essere il primo problema che qualsiasi politico dovrebbe portare avanti con serietà per far sì che le persone abbiano un futuro migliore.

Lascia un commento