
Sad teen being victim of cyber bullying online sitting on a couch in the living room at home
Due anni di reclusione (pena sospesa e non menzione), 800 euro di multa e pagamento delle spese processuali. È questa la pena inflitta dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, ad un ufficiale di polizia locale, finito alla sbarra per tentata estorsione, revenge porne e simulazione di reato. La sentenza è arrivata questa mattina al termine del processo celebrato con rito abbreviato. I fatti risalgono ad ottobre 2023, quando la donna, una 50enne con cui aveva avuto una relazione, presentò una denuncia alle forze dell’ordine, facendo scattare l’inchiesta che portò alla perquisizione e al sequestro di telefoni e computer in dotazione ad entrambi. Su alcuni di essi, però, alcune conversazioni risultavano cancellate e per questo è stata necessaria una perizia per ricostruire i rapporti tra i due e soprattutto contestualizzarli nella loro relazione. Secondo la procura l’ufficiale aveva filmato, all’insaputa della sua ex compagna, i loro rapporti sessuali per poi far recapitare in una pennetta usb il filmato alla sorella della presunta vittima, con un invito-messaggio a mantenere la rispettabilità della famiglia. Sempre secondo l’imputazione, l’imputato aveva richiesto prestazioni sessuali orali alla sua ex, per ripagarlo di un prestito in denaro fattole in passato. Una specie di contratto, con un prezzario per ogni prestazione, che sarebbe stato, secondo la difesa, proposto dalla stessa donna e che sarebbe stato condizionato ad un patto di riservatezza. Non pago, l’ufficiale secondo le accuse aveva preteso anche una prestazione sessuale orale (di qui l’accusa di violenza sessuale) dalla sua ex mentre erano in auto, sfrecciando sulla quattro corsie di Sulmona. Episodio questo che, sostiene la difesa, non ha riscontri con le celle telefoniche, perché quel giorno l’imputato si trovava a Popoli e non a Sulmona. Infine la contestazione di simulazione di reato: secondo la procura l’imputato aveva denunciato il furto di due hard disk dalla sua auto che contenevano video di rapporti intimi tra lui e la donna, ma che gli inquirenti, durante le perquisizioni, trovarono invece nella cassaforte del suo ufficio. Nel corso del processo è accaduta l’accusa di violenza sessuale, per le quali il sostituto procuratore, Edoardo Mariotti, ha chiesto l’assoluzione. Assoluzione accordata dal gup. Hanno retto invece le altre contestazioni. L’avvocato difensore, Massimo Zambelli, ricorrerà probabilmente in appello