
Un viaggio tra storia, spiritualità e alimentazione, nel cuore della cultura monastica abruzzese: si terrà sabato 24 maggio 2025, alle ore 9.30, presso la Sala Lorenzo Ciampa dell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone, sede del Parco Nazionale della Maiella, il convegno di studi “Il cibo e i Celestini”, promosso dalla Delegazione dell’Accademia Italiana della Cucina (A.I.C.) di Sulmona. L’iniziativa offrirà una riflessione multidisciplinare sul ruolo svolto dai conventi – e in particolare dall’Ordine dei Celestini – nel tramandare saperi legati all’alimentazione, alla salute, alla stagionalità e alla sostenibilità, intesi non solo come bisogni materiali, ma anche come espressione di cultura e spiritualità. Ad aprire i lavori sarà Gianni D’Amario, delegato A.I.C. di Sulmona. Dopo i saluti istituzionali, si alterneranno gli interventi di numerosi studiosi ed esperti:
- Luciano Di Martino, direttore del Parco Nazionale della Maiella
- Fra Emiliano Antenucci, rettore del Santuario della Madonna del Silenzio di Avezzano: “Il cibo per i monaci”
- Simona Gavinelli (Università Cattolica di Milano): “Parola di monaco: mangiare è una cosa seria”
- Aurelio Manzi, docente di Scienze Naturali: “Il ruolo dei conventi nella storia dell’agricoltura e dell’alimentazione in Abruzzo”
- Antonio Pacella, medico nutrizionista: “La cucina dei conventi: valore, masticazione, stagionalità e riuso”
- Antonio Pittà (Università Cattolica di Milano): “Cacao in convento: trattati e poemi su di un ingrediente esotico”
A Mimmo D’Alessio, Vice Presidente Vicario Nazionale dell’A.I.C., saranno affidate le conclusioni, mentre a coordinare i lavori sarà il giornalista e scrittore Angelo De Nicola. Il convegno si inserisce nel più ampio percorso di valorizzazione dell’eredità culturale di Celestino V e della tradizione celestina, mettendo in luce come il cibo, nei secoli, sia stato non solo nutrimento, ma anche occasione di meditazione, simbolo di cura del creato e strumento di trasmissione culturale. Un evento che intreccia conoscenza accademica, spiritualità e territorio, per riscoprire il legame profondo tra le cucine dei conventi e il patrimonio immateriale che ancora oggi parla alla contemporaneità.