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Ad otto anni dal sisma che ha distrutto L’Aquila è ancora intensa la commemorazione per le vittime della tragica notte del 6 aprile 2009. La Valle Peligna ricorda le vite spezzate di Roberta Zavarella e Carmelina Iovine. Roberta aveva 25 anni ed era di Sulmona, morì nel crollo di una palazzo in una traversa di via XX Settembre pochi mesi prima di conseguire la laurea in ingegneria che l’Università dell’Aquila gli assegnò subito dopo il decesso. Splende ancora la sua immagine bellissima e sorridente. “Mancheranno il suo sorriso e la sua semplicità” ci tennero a scrivere i suoi cari nei messaggi di cordoglio. Roberta Zavarella risultò tra i dispersi ed i genitori non riuscivano proprio a contattarla fino a quando dopo tre giorni avvenne il riconoscimento tra le salme che non avevano ancora un nome. Carmelina Iovine di Raiano fu estratta dalle macerie nella casa aquilana dove viveva. Aveva 23 anni e si era già laureata. Il suo sogno era quello di fare la psicologa. Si trovava nel capoluogo di Regione per frequentare un corso di specializzazione. I genitori non volevano che la figlia andasse via quel giorno ma lei, nonostante la paura per le numerose scosse, decise di raggiungere il suo fidanzato Matteo nella casa in via Gabriele D’Annunzio ma la loro vita si fermò. Il cordoglio è anche per Enza Terzini di Tocco da Casauria. Aveva 21 anni ed a L’Aquila frequentava scienze biologiche. Il suo paese la ricorda con affetto, tant’è che gli è stata dedicata la locale scuola dell’infanzia. Vengono ricordati anche i tre studenti universitari di Torre dè Passeri Marina Di Battista e Daniela Bortoletti, entrambe 22enni iscritte alla facoltà di ingegneria gestionale, e Tonino Colonna.
Domenico Verlingieri

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