
Ridurre la spesa delle famiglie, garantire maggiore equità di genere e dare una mano concreta alla natalità. Sono questi i tre obiettivi al centro della nuova proposta di legge d’iniziativa popolare depositata alla Camera dei Deputati, che punta a ridurre l’IVA su alcuni beni essenziali: prodotti per l’igiene femminile e alcuni articoli per l’infanzia. Oggi in Italia assorbenti, tamponi e coppette mestruali hanno un’IVA fissata al 10%, mentre seggiolini auto e altri prodotti per la sicurezza dei più piccoli arrivano addirittura al 22%. Con questa proposta, si chiede di portare l’imposta al 5%, riconoscendo a questi beni la loro funzione essenziale nella vita di milioni di famiglie. Secondo le stime, un taglio di questo tipo porterebbe a un risparmio medio di oltre 200 euro l’anno per le famiglie italiane, con un impatto rilevante soprattutto per chi ha minori possibilità economiche. Basti pensare che in Italia si spendono circa 380 milioni di euro l’anno solo per i pannolini. La proposta non riguarda solo l’aspetto economico, ma vuole anche correggere una storica ingiustizia fiscale: l’igiene mestruale non è un lusso, ma un diritto legato alla salute e alla dignità delle donne. Allo stesso modo, latte in polvere, farine e seggiolini per auto sono beni indispensabili per la crescita e la sicurezza dei più piccoli. La copertura dei costi stimati, circa 180 milioni di euro annui, avverrebbe senza pesare sul bilancio dello Stato: la proposta prevede infatti di finanziare questa misura riducendo le dotazioni annue di Camera e Senato. Dopo il taglio del numero dei parlamentari (da 945 a 600) deciso dal referendum del 2020, i fondi destinati ai due rami del Parlamento sono rimasti quasi invariati: una riduzione mirata consentirebbe di liberare risorse senza intaccare altri servizi. Questa proposta di legge nasce dalla volontà di tanti cittadini e cittadine che hanno raccolto firme per portare in Parlamento un tema sentito da migliaia di famiglie. L’obiettivo è ora quello di spingere i deputati a discuterla e approvarla, per passare dalle parole ai fatti. Ridurre l’IVA su assorbenti, pannolini e seggiolini non risolve da solo tutti i problemi di chi cresce bambini o affronta le spese legate all’igiene femminile, ma è un passo concreto verso un Paese più giusto e vicino alle persone.