
A cent’anni dalla sua inaugurazione, il Monumento ai Caduti di Cansano, opera dello scultore Giovanni Granata, torna al centro della vita del paese con due giornate di celebrazioni il 22 e 24 giugno, tra arte, storia, religione e memoria collettiva. L’opera, realizzata nel 1925 grazie al sostegno degli emigrati cansanesi in America e al lavoro del “Comitato pro Monumento”, rappresenta uno dei simboli più significativi del borgo montano ai piedi della Maiella. Granata, allievo del celebre Costantino Barbella, è noto anche per il Monumento ai Caduti di Sulmona e la Cappella Mazara. Il gruppo scultoreo di Cansano è considerato tra i suoi lavori più ispirati.
Domenica 22 giugno – ore 17:00
Presso il Centro “Ocriticum”, si terrà il convegno “Cansano ai suoi Caduti: il monumento simbolo di un’epoca”, seguito dall’apertura della mostra “I perduti fregi di Giovanni Granata: storia di un’ape operosa”. Per la prima volta dopo oltre settant’anni saranno esposti i fregi bronzei originali del monumento, trafugati negli anni Cinquanta, poi recuperati dai Carabinieri e rimasti dimenticati negli archivi comunali fino a tempi recenti. I fregi, firmati da Granata, recano anche una piccola ape, simbolo dell’operosità cansanese. L’esposizione sarà arricchita da documenti d’epoca e dalle fotografie di Giovanni Guadagnoli.
Martedì 24 giugno – Festa di San Giovanni Battista
Alle 11:00 si terrà la Santa Messa in onore del patrono di Cansano, seguita dalla Processione per le vie del paese. Nel pomeriggio, alle 17:00, partirà il corteo istituzionale da Viale Felice Villani al Monumento, dove si svolgerà la cerimonia ufficiale del Centenario, alla presenza delle autorità civili e militari. A seguire, momento conviviale offerto dal Comune. La giornata si concluderà con il concerto dell’Orchestra di Fiati A.C.M.I. di Introdacqua e uno spettacolo pirotecnico. “Questo anniversario è un’occasione preziosa per riflettere sulle nostre radici e ricordare il sacrificio di tanti giovani – ha dichiarato il sindaco Luca Malvestuto –. Oggi più che mai, mentre nel mondo soffiano ancora venti di guerra, è doveroso rinnovare il valore della memoria e della pace.”