SULMONA – Lascerà la guida del Parco Nazionale della Majella soddisfatto ma, anche, con tanti malumori. Così, questa mattina il presidente, Franco Iezzi ha salutato l’ente che ha amministrato per cinque anni dal (2012-2017). Ha raccontato la sua storia attraverso un volume di dieci capitoli arricchito da testi e immagini dal titolo: “Un racconto per immagini”. Un documento che rimarrà negli annali del Parco ma durante parlava di questi lunghi cinque anni non ha lesinato “bacchettate” a destra e a manca. Lo ha fatto con molta nonchalance accusando in primis il presidente della Regione Abruzzo, Luciano d’Alfonso. “Ha usato atteggiamenti minacciosi nei miei confronti in più occasioni – ha precisato Iezzi – tanto da spingermi nell’aprile scorso a scrivere una missiva dove chiedevo le dovute spiegazioni per tanta arroganza”. Un conflitto cominciato, dopo circa venti anni di conoscenza, durante un incontro pubblico a Lettomanoppello, davanti a 26 sindaci, dove il governatore abruzzese disse a chiare lettere che:” lo avrebbe mandato via”. A suscitare l’ira di D’Alfonso la presa di posizione del Parco riguardo ad un progetto inserito nel Masterplan regionale riguardante un progetto di innevamento artificiale sulla Maielletta per il quale, a detta dell’ente, occorreva la valutazione ambientale strategica (Vas). Durante il racconto dei cinque anni il presidente non ha risparmiato nessuno. Dall’assessore regionale alle Aree Interne, Andrea Geroslimo al sindaco di Sulmona, Anna Maria Casini. Che non avrebbero smosso un dito per sostenere un eventuale suo secondo mandato. Ma a pesare come un macigno sull’Abbazia di Santo Spirito a Morrone anche i tredici milioni di euro previsti dal Masterplan regionale già finanziati. Due milioni di essi già spesi per il recupero del campanile. Un progetto importante che rischia di “morire” se non saranno attuati i procedimenti per impegnare l’importo assegnato. Al momento non si conosce il successore. Soltanto alcune indiscrezioni. Ma la cosa grave, sembra essere, che il Parco possa rimanere senza guida. Questo perché se si deciderà per le elezioni politiche a maggio prossimo prima di natale le Camere saranno sciolte e quindi la nomina del presidente arriverà soltanto quando sarà formato il nuovo governo e si conoscerà il nome del nuovo ministro all’Ambiente, titolato a questo tipo di nomina. Lascia, quindi, la guida del Parco con un magone in gola. Ad interim sulla poltrona di uno degli enti più ambiti d’Abruzzo siederà, il sindaco di Palena, Claudio D’Emilio.
Barbara Delle Monache
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