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SULMONA – L’inchiesta si chiamava “un posto in paradiso”. Lui invece cercava e pensava di avere un santo in paradiso. Sfuggito all’esecuzione della custodia cautelare in carcere, il 24 ottobre 2019, si era recato in Spagna dove aveva cambiato in vita, spostando la sua “centrale operativa”. Da latitante continuava ad avere rapporti con il mercato della droga in Valle Peligna. La fine della latitanza e della fuga della giustizia per il giovane sulmonese, M.L.D., è arrivata ieri a termine di una battente attività investigativa della Guardia di Finanza di Sulmona che teneva sotto osservazione la sua messaggistica. Un controllo lungo e certosino che ha permesso agli investigatori di ricostruire la filiera dei movimenti del soggetto che è stato raggiunto dal mandato di arresto europeo. Secondo la normativa di riferimento, prima che venga consegnato e preso in custodia dalla giustizia Italiana, è necessario calcolare un periodo massimo tra i 60 e i 90 giorni. In caso di consegna spontanea per il rimpatrio i tempi potrebbero accorciarsi. Il sistema spagnolo, tuttavia, risulterebbe abbastanza celere e collaudato. Per cui, secondo gli addetti ai lavori, il rimpatrio potrebbe avvenire non prima di quindici giorni e non più tardi di un mese. La cattura del latitante suggella un periodo investigativo piuttosto intenso che ha visto gli uomini del Nucleo Mobile della Finanza in prima linea per reprimere lo spaccio di sostanze stupefacenti e per tenere sotto controllo il traffico di droga. L’ultima attività del 24 giugno, che portò all’arresto di quattro persone a Bussi sul Tirino tra cui tre giovani sulmonesi, avrebbe dato una svolta alla cattura dell’ex latitante. In particolare uno di loro potrebbe aver permesso di chiudere il cerchio, visti i possibili collegamenti. Solo negli ultimi cinque mesi le Fiamme Gialle hanno tratto in arresto nove persone e sequestrato più di 21 kg di droga tra hashish, cocaina e cannabis oltre a materiale per il confezionamento delle sostanze. In particolare lo scorso 28 luglio è stato fermato un 24 enne di Roma sorpreso con un chilo di droga in auto a Bagnaturo. Il 24 giugno scorso la maxi operazione dei quattro arresti dopo l’inseguimento tra Sulmona e Bussi con oltre 16 kg di hashish sequestrati dopo la rapina al corriere della droga. Lo scorso 7 maggio fu rinvenuta una valigia con due chili di hashish e cinquanta grammi di cocaina in un cortile di una casa abbandonata a Bagnaturo, osservato speciale negli ultimi mesi. Andando a ritroso si arriva al 23 aprile quando scattarono le manette ai polsi per un 22 enne di Pratola e un 20 enne di Prezza, beccati con un chilo di droga ( tra hashish e marijuana) in casa del pratolano già agli arresti domiciliari. Quest’ultimo postò lo spaccio sui social e attirò l’attenzione dei finanzieri. L’amico si gettò dal balcone del primo piano per tentare la fuga, riportando fratture. Una settimana prima, il 16 aprile, una giovane romana fu fermata e arrestata al posto di blocco con 5 kg di hashish. Mentre il 6 aprile toccò ad un 30 enne sulmonese, sorpreso con cento grammi di cocaina nei pressi del casello autostradale e preso dopo una rocambolesca fuga andata male. Tutte operazioni mirate che hanno fatto “piazza pulita” nel mercato dello spaccio almeno per una buona parte di esso, poiché fenomeno è tuttora presente sul territorio. La catturare del latitante, poi, rappresenta una ciliegina sulla torta che chiude il cerchio in riferimento all’inchiesta del 2019 che portò al sequestro di 13 kg di hashish e un chilo di cocaina nel garage di un dipendente comunale. Non solo prevenzione ma anche repressione. Quella che serve in certi casi.

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