
Lì dove un tempo regnava il silenzio delle monache, oggi si riaccende la voce della comunità. Il Convento di Santa Chiara, antico cuore spirituale di Gagliano Aterno, torna a vivere con una nuova anima: quella del coworking, un luogo condiviso di lavoro, idee, progetti e relazioni. Nel piccolo borgo montano, in un’Italia interna che spesso lotta contro l’abbandono, la giornata di oggi ha segnato un passo in avanti verso una rinascita concreta. Con il taglio del nastro si è aperto ufficialmente lo spazio di coworking all’interno del convento, dotato di connessione in fibra ottica e pronto ad accogliere lavoratori, studenti, liberi professionisti e progettisti. Ma qui non si parla solo di scrivanie e Wi-Fi. Questo luogo è un simbolo, come ha sottolineato il sindaco Luca Santilli: “Non è solo uno spazio di lavoro condiviso. È un punto di incontro, di collaborazione e di sperimentazione sociale. È un modo per dire che anche un piccolo paese può generare valore, a partire dai propri luoghi dimenticati”. Il progetto, partito con gli orari del Municipio ma destinato a diventare sempre più flessibile e accessibile, rientra in una visione più ampia di rigenerazione urbana e lotta allo spopolamento. Riutilizzare spazi pubblici vuoti per creare nuove possibilità: questa la scommessa vinta da Gagliano Aterno. L’inaugurazione si è svolta in Piazza Kennedy, tra strette di mano, sorrisi e una genuina emozione. A seguire, un brindisi collettivo sotto il portico del convento, dove passato e futuro si sono incontrati, ancora una volta, con lo sguardo rivolto verso chi sceglie di restare o di tornare.











