
SULMONA. Fervono i preparativi nel carcere di Sulmona per l’apertura del nuovo padiglione prevista per il prossimo primo marzo. Da gennaio ad oggi sono arrivati trenta detenuti pronti per essere ospitati nella nuova struttura, la cui costruzione era partita dieci anni fa. Dopo una serie di rinvii legati alla burocrazia, il nuovo padiglione sarà inaugurato tra un paio di settimane ed è in grado di ospitare altri 265 detenuti ad alta sicurezza rispetto agli attuali 462. In queste ore si sta procedendo al trasferimento degli arredi. Un’apertura che non è stata salutata con soddisfazione dalle organizzazioni sindacali, preoccupante per il sovraffollamento e la carenza di personale dei baschi blu che resta ai massimi storici. A fronte di un aumento di 200 detenuti, nel carcere peligno sono arrivati solo 27 poliziotti penitenziari che si sono formati nella scuola di Fonte D’Amore. Un rinforzo insufficiente per i sindacati che avevano presentato una diffida. A chiedere l’intervento dell’esercito è il vice segretario regionale del sindacato di polizia penitenziaria, Mauro Nardella. “Una possibile soluzione” spiega Nardella- “potrebbe essere la previsione da subito di un presidio costante dell’esercito o di quella che una volta veniva identificata come la vigilanza esterna istituto penitenziario, ad opera delle forze di pubblica sicurezza”. Il sindacalista è anche preoccupato del fatto che, a Sulmona, “manca tutto ciò che dovrebbe avere un apparato impostato al contenimento di un numero così elevato di mafiosi, ndranghetisti, camorristi, collaboratori. A partire dall’ospedale quando tutto va bene le incombenze di un pronto soccorso, sempre più preso d’assalto proprio dai detenuti quasi giornalmente, vengono sbrigate in non meno di 6/8 ore”. A spingere per il nuovo padiglione, tuttavia, è stata Monia Scalera, garante dei detenuti, che ha visitato l’istituto di pena peligno nelle scorse settimane, riscontrando non poche problematiche sul vecchio edificio . Dalla mancanza di docce alle infiltrazioni, fino “alle pessime condizioni degli spazi dedicati agli agenti della polizia penitenziaria”.