
SULMONA. Otto operazioni antidroga per un totale di dieci arresti e di 480 grammi sequestrati di cui solo 420 di cocaina. E’ questo il bilancio della cronaca nera che torna a suonare la sveglia sullo spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio, soprattutto per quanto riguarda l’uso e il consumo della polvere bianca che continua ad essere di quotidiano dominio di giovani e giovanissimi, con spostamenti di denaro di provenienza incomprensibile. Una risposta concreta quella che arriva dagli uomini in divisa, dai carabinieri che hanno messo a segno otto dei dieci arresti, dalla finanza e dalla polizia con un arresto ciascuno. I sequestri più consistenti riguardano la cocaina ad etti. Un etto è stato infatti trovato, lo scorso 20 gennaio, ad un 30enne di Popoli Terme, bloccato sulla statale 17, all’altezza di Corfinio. Stessa sostanza e stesso quantitativo sono stati scoperti, l’8 febbraio a Pratola Peligna, a carico di due ventitrenni, fermati complessivamente con 110 grammi. Il 12 febbraio un altro corriere era stato bloccato con un etto di coca sempre sulla statale 17, sul versante di Pettorano sul Gizio e infine nella tarda serata di venerdì è toccato ad un 25enne e un 22enne che in totale avevano 95 grammi pronti allo spaccio. A questi si aggiungono i cosiddetti arresti “minori”, almeno per quantità e non per impatto sociale: il 13 gennaio un artigiano era stato colto in flagranza mentre cedeva tre grammi di coca. Altri tre grammi erano stati nascosti nel reggiseno di una minore che viaggiava a bordo di un 36enne, finito dietro le sbarre poiché si trovava in detenzione domiciliare. Negli ultimi giorni erano finiti in manette anche una 35enne di Sulmona con 20 grammi di coca e un 24enne di Prezza con 50 grammi di hashisc. Storie diverse, legate però dal filo e dall’allarme rosso della droga che si conferma un vero e proprio business per il territorio. La preoccupazione, delle forze dell’ordine e degli addetti ai lavori, riguarda l’abbassamento della soglia d’età per il primo contatto con la cocaina che non è più la droga dei “grandi”. Inoltre i “vertici” che gestiscono il traffico, sui quali le attenzioni degli uomini in divisa non vengono mai meno, continuano a tirare in ballo giovanissimi del posto, incensurati e in grado quindi di maneggiare quantità significative, beneficiando di misure cautelari o pene più “soft”. Un fenomeno da sempre esistito e che ora, dopo essere riesploso con tutta la sua potenza, richiede massima attenzione non solo nella repressione ma anche nella prevenzione, a partire dalle agenzie educative: famiglie e scuole.