
SULMONA. “Non ci sono più vincoli né scuse per accedere all’edificio scolastico”. Promette battaglia il comitato De Nino-Morandi che diffida formalmente la Provincia ad accelerare le procedure per riaprire i due istituti, chiusi dal 17 ottobre 2014, dopo l’inchiesta aperta dalla procura della repubblica del capoluogo abruzzese sulle presunte irregolarità del post sisma. Indagine che si era chiusa nel settembre 2023 con la sentenza di prescrizione per i sette imputati del processo, accusati di truffa e falso ai danni dello Stato. Lo scorso martedì i magistrati aquilani hanno disposto il dissequestro della sede storica dei ragionieri e geometri, accogliendo l’istanza presentata lo scorso anno dal presidente della provincia, Angelo Caruso. “Il comitato De Nino-Morandi diffida questo ente a porre in essere tutte le procedure per completare celermente l’aggiornamento del progetto esecutivo sui lavori di ristrutturazione dell’edificio scolastico. Dopo il dissequestro disposto dalla procura della repubblica, sollecitato da questo comitato con le interlocuzioni continue presso i vostri uffici, non ci sono più ostacoli per l’accesso nell’immobile di via D’Andrea e per l’allestimento del cantiere. Ogni ulteriore ritardo nell’espletamento della gara e nell’avvio dei lavori, sarà rappresentato agli organi competenti”- si legge nella lettera-diffida firmata dal portavoce del sodalizio, Franco D’Amico, che rivendica il risultato ottenuto. “Mi sono interessato personalmente nel sollecitare la procura per il dissequestro, perorando di persona la causa già nel 2017” – ricorda D’Amico- “ringrazio il Prefetto e la procura per aver mostrato interesse, lo stesso che ora vogliamo vedere dalla Provincia per restituire la scuola alla comunità”.