
Il Comune di Bussi sul Tirino rinuncia a portare a termine la causa civile e in cambio l’Edison realizzerà opere sul territorio, a partire da un impianto da 1 megawatt. E’ quanto prevede l’accordo sottoscritto tra l’ente e l’azienda leader nel settore dell’energia, per la rigenerazione di Bussi sul Tirino, il piccolo centro finito alla ribalta per la cosidetta megadiscarica dei veleni. “Questo risultato è il frutto di un dialogo costruttivo e di un impegno portato avanti con determinazione, con l’obiettivo di creare valore per ogni cittadino, migliorare la qualità della vita e garantire un futuro sostenibile alla nostra comunità”- afferma il sindaco reggente di Bussi, Paolo Salvatore. L’accordo prevede, nel dettaglio, la realizzazione di una comunità energetica rinnovabile (CER), con la costruzione di un impianto fotovoltaico da 1 MW per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili ma anche la riqualificazione sociale e sanitaria con una casa per anziani e investimenti per la crescita del territorio, la creazione di nuovi posti di lavoro e il rilancio dell’economia locale. In cantiere anche la realizzazione di una zipline. Il piano di rilancio è stato illustrato nel corso dell’assemblea pubblica che si è tenuta nell’Aula Consiliare, all’indomani dell’incontro che si è tenuto con il consigliere regionale, Antonio Di Marco.“Questo è un momento cruciale per Bussi sul Tirino. Dopo anni di impegno, possiamo finalmente avviare un percorso di rigenerazione che non solo risponde ai bisogni concreti della comunità, ma getta anche le basi per un futuro di sviluppo turistico, culturale ed economico” – conclude Salvatore