
“Non ci sono ragionevoli previsioni di condanna a carico dell’indagato”. Lo ha messo nero su bianco il procuratore generale della Corte d’Appello dell’Aquila, Alberto Sgambati, che ha chiesto al giudice per le indagini preliminari di archiviare l’omicidio stradale di Maurizio Tortola e Rossana Di Noia, i due fidanzati di Isernia, morti nello schianto in moto, il 4 luglio 2021, nel territorio comunale di Barrea. La procura generale, dopo aver preso in mano l’inchiesta lo scorso ottobre, è giunta alle stesse conclusioni della procura di Sulmona che aveva chiesto al gip del tribunale peligno di scagionare A.D.R, il 49enne di Campobasso, indagato per la morte della coppia. Dopo la prima opposizione alla richiesta di archiviazione da parte dell’avvocato del foro di Chieti, Marco Bevilacqua, che assiste la famiglia delle vittime, la procura generale aveva acquisito il fascicolo e nel corso delle indagini non “sono emersi elementi di colpevolezza a carico dell’automobilista in ordine alla causazione del sinistro stradale”. Una conclusione che non ha convinto l’avvocato Bevilacqua che si è opposto di nuovo alla richiesta del pm, sollecitando il gip a disporre nuovi accertamenti, in particolare sulla velocità del veicolo guidato dal 49enne e quindi a “dare un nuovo incarico per la perizia cinematica, volta a ricostruire la dinamica dell’incidente”. Il grave incidente stradale si era verificato lungo la statale 83 Marsicana. L’automobilista era alla guida di un’Audi A4 che si era scontrata frontalmente con la moto Ducati, guidata da Tortora che viaggiava in direzione opposta. I due di 39 e 32 anni, a causa dei politraumi riportati, erano morti sul colpo come aveva accertato il medico legale, Ildo Polidoro, che aveva effettuato l’autopsia. Uno schianto, stando a quanto accertato da Polidoro, «a causa del quale la coppia era finita con contro la vettura che si era spostata sul lato destro della carreggiata, non riuscendo ad evitare i due motociclisti». «Riteniamo che non si possa arrivare a questa conclusione che aggiunge dolore al dolore. Per questo avevamo chiesto al giudice di tenere conto anche di altri elementi e di chiarire le responsabilità dell’incidente», ha detto l’avvocato Bevilacqua. Gli atti tornano quindi “indietro”, al tribunale di Sulmona. L’ultima parola spetta ora la gip, Alessandra De Marco che ha fissato l’udienza decisiva per il prossimo 6 maggio.