
riceviamo e pubblichiamo :
questo Comitato esprimeva disappunto e indignazione in riferimento alle dichiarazioni (attribuite da testata giornalistica a tale Alessandro Grimaldi) di inefficienza ed anti economicità dei Presidi Ospedalieri di Sulmona e Castel di Sangro da cui deriverebbe il pauroso disavanzo finanziario addebitato alla ASL 1 Abruzzo ed alla conseguente utilità/opportunità della loro soppressione;
Premesso altresì che
con la stessa nota abbiamo dettagliatamente descritto, tra tante altre di cui all’occorrenza daremo conto, alcune rilevanti inadempienze e/o precise scelte gestionali dell’amministrazione che hanno determinato il depauperamento, sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo, delle due strutture, nonché la fuga di tanti utenti che hanno preferito rivolgersi alle strutture ospedaliere di Pescara e di Chieti piuttosto che alla mega struttura ospedaliera/universitaria dell’Aquila;
Premesso ancora che
questo Comitato è disponibile a dimostrare, dandone documentazione anche alla stampa, tante vicende che saranno i cittadini a giudicare se ascrivibili a cattiva gestione oppure a circostanze oggettive.
Quanto sopra premesso
questo Comitato esprime stupore e meraviglia nel verificare come il Grimaldi non abbia finora inteso smentire – nel caso che non le avesse rese – le dichiarazioni a lui attribuite dalla stampa, oppure,in alternativa, dare conto all’opinione pubblica e prova della fondatezza delle stesse, tanto più che il Grimaldi non è un quisquede populo, ma è il Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia de L’Aquila ed è anche Direttore di un importante Dipartimento della sanità aquilana.
Il rumoroso silenzio finora riservato dal Grimaldi alla nostra reprimenda potrebbe indurci a sospettare che quanto da lui denunciato non sia in effetti farina del suo sacco, quanto piuttosto l’eco, o meglio, il megafono di chi potrebbe avere interesse a far credere, suo tramite, che il disastro finanziario che sta soffocando la sanità provinciale sarebbe causato dalle inefficienze dei Presidi di Sulmona e di Castel di Sangro piuttosto che da mala gestio o da incompetenza o da logiche politico-gestionali asservite ad appetiti politici ai quali sta più a cuore soddisfare – a scapito delle popolazioni periferiche – esigenze partigiane e di schieramentolocalizzate nei centri di potere provinciali o regionali, piuttosto che sostenere le disagiate realtà territoriali dell’Abruzzo interno e della montagna, nonché incentivando e premiando (come fanno le regioni subalpine) le competenze, le professionalità, le sane proposte di miglioramento della qualità dei servizi e di eliminazione degli sprechi collegati anche ad assunzioni, conferimento di incarichi, discutibili premialità, di cui potremo dare documentazione in caso di necessità.
Da questo punto di vista ci piacerebbe smentire la ricorrente voceche la notissima Maria De Filippi sarebbe intenzionata a decentrare nella nostra Regione due suoi programmi di grande successo in una nuova versione dal titolo “Amico mio c’è posto per te”.
Ancor peggio sarebbe sospettare che superiori livelli di potere hanno interesse a depotenziare le strutture e l’assistenza sanitaria dell’intero Centro Abruzzo per consentire il ripiano del mostruoso disavanzo della ASL 1 Abruzzo che, ne siamo convinti, non potrà trovare ospitalità, in termini di pareggio tra entrate ed uscite, nel bilancio di esercizio dell’anno corrente, tanto da indurci a credere che difficilmente il Direttore della UOC Bilancio e Risorse Finanziarie se la sentirà di certificare con la propria firma undocumento contabile che non presenti un vistoso disavanzo.
Non neghiamo il nostro interesse a qualche commento che provenga anche dalla Regione Abruzzo a sostegno di quella “unità di intenti” che le recenti cronache di stampa accreditano alle forze di maggioranza, fermo restando il nostro interesse (a questo punto) a promuovere referendum per il distacco dei Comuni dell’Area Peligna ed Alto Sangro dalla Provincia dell’Aquila per confluire nell’Area provinciale di Pescara, in cui potranno esprimere quelle capacità, quelle doti di efficienza e di efficacia che il Grimaldi o chi per lui stanno negando.