
SULMONA. Non teme gli avversari, pensa ai giovani e al loro futuro e chiama le forze della coalizione all’unità. Il candidato sindaco del centrosinistra, Angelo Figorilli, lancia la sfida elettorale sul quotidiano Il Centro
1) TANTI anni fuori da Sulmona e oggi il “ritorno” come candidato sindaco. Non teme che la lontananza da Sulmona possa avvantaggiare i suoi detrattori ?
Guarda, il ritorno a casa, il richiamo delle radici é un grandissimo tema, ci hanno scritto libri, film e canzoni ma temo che tu ti riferisca alla versione più banale “chiamano quello che viene da fuori” che spesso diventa polemica politica. Però definire me che sono nato a Sulmona, mi sono formato politicamente e culturalmente in questa città, ne ho seguito con interesse e apprensione evoluzione e declino anche negli anni in cui il mio mestiere mi portava in giro per il mondo, definirmi, ripeto, uno che viene da fuori, mi fa sorridere. Rifletterei piuttosto sul tema del ritorno a casa, perché la mia scelta oggi può essere un azzardo ma anche una scommessa. Perché noi dobbiamo immaginare e costruire una città che sia pronta ad accogliere sia chi decide di restare sia chi vorrebbe tornare ma teme di ritrovare un posto fermo nel tempo e rassegnato al declino. Per questo il tema del ritorno a casa semmai è un grande tema da affrontare in una bella campagna di confronto elettorale.
2) AD un sindaco si richiede presenza sul territorio. Come cambierà ora la sua vita ?
É già cambiata in questi giorni, almeno sul telefono. Ho visto e ascoltato messaggi di incoraggiamento e di speranza da amici che non sentivo da tempo, dentro e fuori la città, che mi spingono a dire che il mio azzardo già è stato ripagato con questo affetto. Poi certo bisognerà organizzarsi per “essere presenti sul territorio” ma rassicuro tutti, ho una casa di famiglia dove sono cresciuto. Semmai il problema più grande, ne discutevo con mia moglie sarà trovare spazio per i nostri cani. Magari lancio un appello, cerco una casetta con giardino, così staremo tutti meglio.
3)CHE cosa teme dei suoi avversari politici e in particolare del centrodestra che si è messo in moto da diverse settimane?
Francamente non temo nulla anzi auspico un confronto pacato e gentile sul tema del futuro di questa città. Il centro destra immagino sceglierà la strada di esibire legittimamente i suoi legami e le sue relazioni con Provincia, Regione, Governo guidati oggi dalla stessa maggioranza e promettere dunque attenzioni e finanziamenti. Noi promettiamo di avere corretti rapporti istituzionali con tutti ma anche di immaginare in autonomia la nostra strada attivando il più possibile la partecipazione dei cittadini al confronto sulle proposte e le scelte dell’amministrazione.
4) QUAL E’ la sua visione di città e su quali priorità lavorare ?
La Sulmona che vorrei è una città aperta all’ascolto e all’inclusione. Abbiamo bisogno di dare ai ragazzi ragioni per non andarsene, dire loro che Sulmona può diventare un posto dove vivere connessi con il mondo. Questo significa riaprire biblioteche, dotarle di Internet, fare in modo di offrire spazi dove si possa studiare insieme, prendere un caffè, organizzare una presentazione di libri, vedere una mostra o ascoltare un discorso. In molte città italiane per esempio, piccole e grandi, si sta sviluppando un turismo della parola, penso ai talk organizzati da giovani testate giornalistiche come il Post, che portano non solo ricchezza economica ma mettono in circolo idee e esperienze soprattutto nel mondo più giovane. Cose che potrebbero aggiungersi a quelle già straordinarie che Sulmona offre, penso al festival del cinema, alla rassegna Muntainjazz e a tanto altro. Poi certo ci saranno i temi aperti da affrontare, la gestione dei rifiuti con il Cogesa, il futuro del tribunale, la spinta da dare ai lavori già iniziati come il parco fluviale, l’attenzione solidale ai lavoratori della Marelli e tante altre cose che puoi chiamare priorità ma che io considero la base della buona ordinaria amministrazione da garantire.
5)COSA riprendere e cosa cancellare dell’amministrazione Di Piero ?
Da riprendere sicuramente i risultati portati a casa a cominciare dalla restituzione del liceo classico alla città, da cancellare gli errori provocati da tutti rompendo il patto di unità che pure aveva caratterizzato la nascita della sua amministrazione. Credo che proprio aver perso quella occasione debba essere di monito per affrontare la sfida di oggi. La fatica dell’unità é una cosa preziosa che si impara soprattutto dopo i fallimenti. Non farlo sarebbe per me intollerabile. E questo mi pare che tutti, facendo un patto sul mio nome, lo abbiamo capito.
6) IN prospettiva di un ballottaggio, si tenterà il dialogo con il terzo polo ?
Ci sarà tempo anche durante la campagna elettorale per capire cosa sarà possibile. Quello che mi aspetto é un confronto leale con tutti. Di sicuro la nostra proposta di Sulmona Città Futura vuole provare a riaccendere la speranza che un altro domani é possibile. E chi vuole lavorarci sarà sempre il benvenuto.