
ROCCARASO. Una montagna di rifiuti e sporcizia, le polemiche per la strada statale 17 paralizzata e il rischio di danneggiare l’immagine sociale ed economica di un’intera comunità. E’ questo lo scenario che si delinea a Roccaraso, all’indomani della domenica nera per l’invasione di bus e turisti, diretti al paese e alle piste del comprensorio sciistico dell’Aremogna. L’emergenza sulla gestione della sicurezza e della viabilità sarà affrontata oggi nel corso di un vertice istituzionale convocato dal Prefetto, Giancarlo Di Vincenzo.
A sollecitare un incontro urgente tra le parti è stato il presidente della provincia, Angelo Caruso, preoccupato per le conseguenze di quanto accaduto. “Ho chiamato personalmente il Prefetto perché la situazione che si è venuta a creare domenica, costituisce non solo un campanello d’allarme sul fronte del degrado urbano ma rappresenta soprattutto un rischio per la sicurezza, per il soccorso e per tutto quello che ha rappresentato tale scenario. Il Prefetto ha convocato un tavolo per oggi pomeriggio, radunando tutti gli attori istituzionali per migliorare la gestione del sistema”- afferma Caruso, secondo il quale alcune misure vanno individuate per evitare di danneggiare l’intero territorio in un momento in cui si registra un ritorno del turismo di massa con i grandi numeri. La scorsa domenica la massiccia presenza di bus che si fermano lungo la statale per caricare i viaggiatori, ha paralizzato il traffico per ore, con gli autobus di linea Pescara-Napoli che hanno accumulato oltre un’ora di ritardo sulla tabella di marcia. Un problema di ordine e igiene pubblica, sottolinea il sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato che, della necessità di prendere provvedimenti, limitando l’ingresso dei bus, lo aveva detto e ripetuto nei comitati per l’ordine e la sicurezza. Uno di questi potrebbe essere, dice il sindaco, quello di autorizzare solo un numero chiuso di autobus che sono quelli che creano più caos e, a dirla tutta, che portano un turismo mordi e fuggi che non dà un grande apporto all’economia e stressano il sistema di accoglienza con rifiuti abbandonati, problemi alla viabilità e all’incolumità. Quanto basta per convincere gli sciatori a scegliere altre mete. “E’ un fenomeno che avevo già evidenziato al Prefetto, soprattutto per quanto riguarda i centinaia di bus che non portano turisti alle piste ma si fermano in paese. La situazione va affrontata per limitare l’afflusso di questi mezzi, tenendo conto che non abbiamo nemmeno un numero adeguato di forze dell’ordine”- osserva Di Donato. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Rivisondoli, Giancarlo Iarussi, che sta valutando di adottare un’ordinanza per “chiudere” le piazzole di sosta ai bus o allestire degli spazi a pagamento. Solo dalla Campania, domenica, sono arrivati nelle località dell’Altopiano delle Cinquemiglia oltre 250 bus. Un caos da 20mila presenze. “Bisogna entrare nell’ottica che l’Alto Sangro, come è capitale del turismo d’estate per il Napoli Calcio, lo è anche d’inverno per le piste da sci che costituiscono un grande elemento attrattore. Per questo è necessario mettere in piedi lo stesso sistema di sicurezza”- afferma Dario Colecchi, secondo il quale “il transito di centinaia di bus va contingentato perché rischia di produrre effetti negativi sull’immagine del comprensorio e quindi anche ripercussioni economiche”. Secondo Colecchi l’attenzione va posta soprattutto alla luce della ripresa che si registra per il settore alberghiero e per il comparto turistico