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Il trenino è partito e lo spumante è stato stappato ma non tutti lo manderanno giù senza reflusso. Che cosa porterà il 2025 non è dato sapere. Una cosa è certa. A Sulmona arriverà un nuovo sindaco, tra aprile e giugno, quando la città sarà chiamata a tornare in cabina elettorale. L’epilogo del 2024 è stato tra i più drammatici. Una città senza politica, senza guida. Una città da ricostruire. Non solo va strutturato un nuovo percorso con idee e progetti sostenibili, ma va inaugurata una nuova stagione politica se si pensa che la caduta di un sindaco non ha fatto poi così scalpore oltre i confini del ponte San Panfilo. Per questo il primo semestre dell’anno sarà decisivo e intenso per ripartire da zero, per costruire anziché distruggere. Mettere insieme non solo numeri ma anche persone. La città non ha bisogno di chi concepisce la politica come unica fonte di reddito e di potere. C’è un testo di Gianni Rodari, particolarmente illuminante. “Un punto piccoletto,
superbo e iracondo. Dopo di me- gridava-
verrà la fine del mondo. Le parole protestarono: ma che grilli ha pel capo? Si crede un Punto-e-basta, e non è che un Punto-e-a-capo. Tutto solo a mezza pagina
lo piantarono in asso e il mondo continuò
una riga più in basso”. Non serve un “punto e basta” ma “un punto a capo”, una guida cioè capace di dare discontinuità. Che sia un buon anno

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