RIVISONDOLI – Messe a singhiozzo, attività di catechismo ridotte al minimo e organizzazione dello storico presepe vivente senza la figura indispensabile. A Rivisondoli non c’è più religione, almeno secondo il sindaco, Giancarlo Iarussi, che monta la protesta per gli effetti della rivoluzione nelle parrocchie della diocesi di Sulmona-Valva. Gli avvicendamenti dei parroci non sono stati ancora completati per via del ricorso gerarchico pendente presso la Congregazione. Tuttavia, per il primo cittadino, la continuità della cura pastorale è fondamentale in tale momento storico. “I fedeli sono spaesati e questa situazione sta generando nocumento e disorientamento”- insorge Iarussi spiegando che il parroco di Rivisondoli è una figura chiave anche per l’organizzazione del Presepe Vivente. Da qui il sollecito al vescovo diocesano, mons. Michele Fusco, affinchè adotti tutte le iniziative utili nelle more del completamento dei trasferimenti