
Sanità Abruzzese: criticità e controversie sul futuro degli ospedali pubblici secondo il Comitato Nazionale di Rappresentanza e Tutela degli Operatori
Il Comitato Nazionale di Rappresentanza e Tutela degli Operatori Sanitari torna a esprimere forti critiche riguardo alle recenti dichiarazioni di Alessandro Grimaldi, presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia dell’Aquila e capo dipartimento dell’ASL 1 Abruzzo. Grimaldi avrebbe indicato la chiusura degli ospedali di Sulmona e Castel di Sangro come soluzione per risanare la grave crisi finanziaria che affligge l’ASL di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, crisi che la Giunta regionale d’Abruzzo intende affrontare con sacrifici significativi a carico dei contribuenti abruzzesi.
Il Comitato non si limita a criticare Grimaldi, ma solleva interrogativi diretti al Direttore generale dell’ASL 1 Abruzzo, al Presidente della Giunta regionale e ai membri della maggioranza consiliare della Regione Abruzzo. La domanda fondamentale riguarda la gestione delle risorse: come mai l’ASL 1 Abruzzo sostiene finanziariamente sei Case di Cura private accreditate, rispetto alle tre della ASL di Chieti, le due di Pescara e nessuna nella ASL di Teramo? Questo apparente squilibrio suggerirebbe una preferenza nel finanziare le strutture private, a discapito di quelle pubbliche, e alimenta dubbi sull’effettiva volontà di potenziare gli ospedali pubblici, specialmente quelli situati in aree già colpite da spopolamento come il Centro Abruzzo.
A fronte di questa situazione, il Comitato annuncia la sua intenzione di richiedere ulteriori chiarimenti alla ASL 1 Abruzzo, soprattutto riguardo alle somme erogate alle strutture private e ai documenti di contabilità analitica dei costi, già richiesti ma non ancora resi disponibili. Si tratta di documenti che, essendo atti pubblici, dovrebbero essere facilmente accessibili.
Infine, il Comitato ribadisce il sostegno alla proposta di un referendum per il distacco dei comuni del Centro Abruzzo dalla Provincia dell’Aquila, una scelta che potrebbe rappresentare un punto di svolta per tutelare meglio i diritti e i servizi delle comunità locali.