SULMONA. La caldaia è fuori uso e i piccoli studenti restano al freddo. Accade nella scuola dell’infanzia delle Marane, frazione del Comune di Sulmona dove, dallo scorso venerdì, 13 bimbi sono costretti a recarsi in classe con cappotto e sciarpa, viste le temperature proibitive. La problematica è stata segnalata solo nella giornata di ieri ad Alessandra Di Mascio, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Radice-Ovidio e Serafini-Di Stefano, che si è attivata con il Comune per far fronte alla situazione. Alla base del disservizio, stando alle verifiche effettuate dai tecnici del Comune, ci sarebbe la rottura di una valvola. Evento che risale a venerdì scorso. Con il rientro in classe dopo il week end dell’Immacolata, è salita quindi la protesta delle famiglie dei più piccoli che hanno chiesto alla dirigenza scolastica e all’ente di risolvere immediatamente il problema. “Sono studenti molto piccoli che rischiano di ammalarsi con queste temperature rigide. Loro, più degli altri, devono poter trascorrere le giornate in un ambiente che non mette a rischio la salute”- protestano alcuni genitori. A gettare acqua sul fuoco è la preside Di Masci. “Mi è stato segnalato questa problematica solo ieri e i tecnici si sono recati sul posto per un sopralluogo. Il problema, mi hanno assicurato, sarà risolto in tempi brevi. Ci scusiamo con le famiglie per il disagio. Il problema alla caldaia è coinciso con il fine settimana, complicando ancor di più la situazione”- afferma la dirigente scolastica. Rassicurazioni arrivano anche da Ilenia Rico, assessore comunale ai lavori pubblici. “Abbiamo verificato la situazione e il disservizio si è creato per la rottura di una valvola dell’impianto di riscaldamento. Comprendiamo il disagio ma si tratta di una problematica gestibile e risolvibile in pochi giorni”- conclude Rico. Secondo il Comune la situazione dovrebbe migliorare già nella giornata di oggi quando i tecnici dovranno mettere mano alla caldaia per ripristinare una temperatura adeguata in classe. Un problema, quello del freddo all’asilo delle Marane, che si ripercuote ovviamente anche per i docenti, educatori e personale scolastico.