
A causa del mancato pagamento da parte della Asl1 dei servizi resi dalle aziende esterne, rischiando di rimanere senza retribuzione gli autisti del 118. Una possibilità che ha fatto scattare una dura protesta con la lettera, scritta dagli autisti, che di seguito pubblichiamo. “Ci rivolgiamo a voi per denunciare una situazione inaccettabile che sta mettendo a rischio non solo i diritti dei lavoratori, ma anche la qualità dei servizi sanitari essenziali. Come tanti colleghi, ci troviamo in una condizione di totale incertezza riguardo al nostro stipendio per il mese di marzo, a causa del mancato pagamento da parte della ASL1 per i servizi resi dalle aziende esterne.
Lavoriamo quotidianamente con dedizione e impegno per garantire la sicurezza e la salute della collettività, ma ora rischiamo di non essere retribuiti per il nostro lavoro. Questo non solo è un atto di grave ingiustizia, ma anche una minaccia concreta alla qualità dei servizi che offriamo. A complicare ulteriormente la situazione, la stessa ASL1 ha smesso di inviare gli ordinativi necessari per l’emissione delle fatture, aumentando ulteriormente frustrazione e disorientamento.
Da mesi affrontiamo questa precarietà, ma ora la situazione è giunta al limite. La condotta della ASL1 sembra orientata esclusivamente alla riduzione dei costi, senza considerare le gravi ripercussioni che una simile decisione avrà non solo su di noi, ma anche sulla qualità dei servizi sanitari destinati alla cittadinanza. Non possiamo restare in silenzio mentre il diritto al salario e alla sicurezza del nostro lavoro viene calpestato.
Inoltre, ci permettiamo di sollevare una riflessione che potrebbe risolvere, almeno in parte, la situazione e rispondere all’attuale esigenza di risparmio. Siamo assunti da una cooperativa che, a sua volta, presta i suoi servizi alla ASL. La ASL deve infatti pagare la cooperativa per il servizio che essa fornisce, e di conseguenza, anche noi dipendenti. In un periodo di crisi e con l’obiettivo di ridurre i costi, non sarebbe più vantaggioso per la ASL considerare una gestione diretta del personale, eliminando il tramite della cooperativa? Così facendo, non solo si ridurrebbero i passaggi burocratici e i costi di intermediazione, ma si garantirebbe anche maggiore stabilità occupazionale ai lavoratori, migliorando la qualità e l’efficienza dei servizi offerti.
Non vogliamo in alcun modo sminuire l’importanza del lavoro della cooperativa che, fino ad oggi, ci ha permesso di lavorare. Tuttavia, riteniamo che sia arrivato il momento di valutare soluzioni più dirette e sostenibili, per il bene di tutti. Il nostro impegno quotidiano, spesso svolto in condizioni di precarietà, merita di essere finalmente riconosciuto con maggiore stabilità e con un rapporto di lavoro più diretto con la ASL.
Abbiamo garantito, in ogni circostanza, la continuità dei servizi sanitari, mettendo a rischio la nostra sicurezza e quella degli altri, ma ora ci troviamo senza il minimo riconoscimento economico. Questo è inaccettabile.
Siamo in tanti, e non dobbiamo permettere che questa situazione si ripeta. La lotta per la stabilità occupazionale e per la giusta retribuzione non riguarda solo i lavoratori coinvolti, ma anche la comunità che merita servizi sanitari di qualità, garantiti da lavoratori motivati e trattati con il rispetto che meritano.
Questa lettera vuole essere un grido di denuncia e un appello affinché venga messa fine a questa situazione di precarietà e ingiustizia. Non siamo numeri, siamo esseri umani e lavoratori, e meritiamo il giusto riconoscimento per l’impegno che quotidianamente mettiamo nel nostro lavoro.
Speriamo che il nostro appello venga ascoltato e che venga restituito ciò che ci è dovuto, per il bene di tutti”