
“La preoccupazione dei sindacati deve essere quella di tutta la città che non può perdere, in silenzio, la fabbrica più grande della nostra valle”. Lo afferma il candidato sindaco del centrosinistra, Angelo Figorilli, all’indomani della notizia della perdita di ulteriori pezzi di produzione alla Marelli di Sulmona. “Tre settimane fa ero ad ascoltare le storie degli operai davanti ai cancelli dello stabilimento di Sulmona. La loro preoccupazione era concreta, pesante, basata su fatti messi in fila con lucidità e rabbia dai loro racconti. Una fabbrica legata mani e piedi alle commesse di un solo prodotto, il furgone Ducato e di una solo committente la ex Sevel, ha un destino difficile davanti a sé. La notizia di questi giorni è che un’altra produzione, quella dei bracci oscillanti, sarà trasferita nello stabilimento indiano dell’azienda. É un nuovo evidente segnale della brutale politica di delocalizzazione in atto nel gruppo.
A che cosa é servito l’incontro con l’assessore regionale al lavoro che si è svolto proprio a Sulmona qualche settimana fa? E l’impegno ad aprire un tavolo di crisi al Ministero del lavoro? Nessuna risposta finora dalle istituzioni. Bisogna tornare a chiedere, a pretendere una discussione seria sul futuro dello stabilimento”- sostiene Figorilli