
SULMONA. Voleva partire Matteo Spinosa, il 34enne sulmonese trovato senza vita nella cantina della sua abitazione di via Gorizia. Il biglietto per il Lussemburgo era stato staccato da un pezzo e la data scelta per il viaggio era quella dell’11 febbraio. Un viaggio che serviva per staccare la spina dopo la cessazione dell’attività di ristorazione. A scoprire le ragioni del suo estremo gesto le avrebbe spiegate in una lettera d’addio. A scoprire il corpo senza vita di Spinosa, dando l’allarme, è stata la compagna. Tuttavia la tragedia, secondo gli inquirenti, più che nelle difficoltà economiche legate alla cessazione del ristorante, si collocherebbe nella sfera privata del 35enne. Tuttavia le indagini vanno avanti. Intanto la tragedia ha scosso l’intera comunità sulmonese. I carabinieri stanno comunque scavando per ricostruire gli ultimi giorni di vita e capire se fatti o persone potrebbero aver a che fare con la tragedia. Il fascicolo aperto sul tavolo della procura, a carico di ignoti, è istigazione al suicidio. Un atto dovuto per effettuare tutte le verifiche. Sul corpo del 34enne non sono stati riscontrati segni di violenza che fanno pensare a responsabilità di terzi. Per questo il magistrato, Stefano Iafolla, ha rilasciato il nulla osta ai familiari. Una vicenda che ha commosso la città, a giudicare dai numerosi messaggi di cordoglio. “Una vita spezzata troppo presto, un giovane pieno di sogni e di prospettive, ora ridotto a un ricordo. La morte di Matteo ci colpisce in modo profondo e inaspettato. È difficile accettare che una persona così giovane, con tanto da dare al mondo, possa essere strappata alla vita. La triste realtà della vita è che è precaria e imprevedibile”- ha commentato la vice presidente del consiglio regionale, Marianna Scoccia. “Non ci posso credere che non ci sei più. Siamo cresciuti insieme, abbiamo passato tanti momenti bellissimi che porterò sempre con me. Un ragazzo pieno di vita, educato, sorridente, pronto alla battuta e con tanta voglia di investire in città. Sono distrutto e sconvolto”- ha scritto un amico d’infanzia. “Un dispiacere immenso per un gesto estremo che porta a riflettere l’intera comunità. Il mio più caro abbraccio, in questo momento, va ai familiari che stanno vivendo il dolore”- ha concluso Gaetano Di Lorenzo, il padre di Fabrizia, la giovane uccisa ai mercatini di Natale di Berlino nel 2016.