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SULMONA – “Trovare un modello per tutelare i presidi della legalità sul territorio regionale. Analizzare il fabbisogno del settore, ridisegnare la rete giudiziaria e far sì che l’Abruzzo si possa dotare di altre strutture”. Si sono lasciati con questo preciso impegno sindaci e parlamentari abruzzesi, convocati oggi a Pescara dal Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e dal Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio, sulla questione dei Tribunali minori in Abruzzo. Proprio in concomitanza alla riunione in Regione, il Ministero della Giustizia in una nota riaccende le speranze, con le dovute precisazioni dopo le dichiarazioni rilasciate dal Ministro nelle scorse settimane. “Recentemente, il ministro Orlando, in occasione della campagna referendaria, a Teramo e all’Aquila ha ribadito che si deve tener conto di quello che è successo in questi anni e valutare gli aggiustamenti da fare. Nello stesso tempo sarebbe sbagliato fare dell’Abruzzo un’eccezione a livello nazionale – scrive il Ministero in una nota – con infinite proroghe di una condizione indefinita. Tra le disfunzioni che derivano da questa condizione ci sono, ad esempio, proprio quelle delle piante organiche: non si può procedere alla normale assegnazione di personale e magistrati a sedi che sulla carta sono chiuse anche se in regime di proroga. Il ministro Orlando convocherà a breve i vertici giudiziari dei distretti interessati per avviare la necessaria riflessione per contemperare al meglio tutte le necessità“. “Ciascuno al proprio livello lavorerà per ottenere una proroga del termine stabilito; successivamente sarà costruito un gruppo di lavoro per valorizzare i presidi di legalità nella regione”- annunciano D’Alfonso e Di Pangrazio al termine dell’incontro con sindaci e parlamentari. La battaglia entra nel vivo.

Andrea D’Aurelio

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