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BUGNARA – Tra il verde di Bugnara si è tenuto un evento culturale di grande importanza: un convegno promosso dal Comune sul Santuario della Madonna della Neve.
Il Santuario tempo addietro conteneva la stupenda statua lignea della Madonna delle Concanelle opera prima di Antonio Pace e di suo figlio Domenico intorno al 1200. La statua poi fu trasferita nel Trentino – Alto Adige e divenne meta dei devoti emigranti di Bugnara.
La Chiesa della Madonna della Neve fu fondata sul tempietto di Cerere in stile pre – romano. I penati ancora oggi in parte conservati nel Santuario romano con le sacerdotesse e con i loro riti propiziatori sull’abbondanza dei raccolti. All’interno del tempietto pagano venivano collocati dei penati ed altri idoli finalizzati sempre all’abbondanza delle messi e delle famiglie. Gli idoli sono ancora parzialmente conservati nel Santuario.
Il convegno, promosso dall’Archeoclub di Sulmona in collaborazione col Comune di Bugnara, è stato introdotto dai saluti del Vice Sindaco Domenico Taglieri del Vescovo di Sulmona – Valva Michele Fusco e del presidente della sede sulmonese dell’Archeoclub Marina Camilli.
Ha coordinato i lavori Emanuela Ceccaroni. Sono intervenuti Rosanna Tuteri, il professore Adriano Ghisetti Giavarina docente di Architettura Università d’Annunzio, Anna Colangelo della Sovrintendenza d’Abruzzo, Letizia Tasso ed Antonio De Capite Mancini. Numeroso il pubblico presente.
Il Santuario subito dopo l’epoca preromana divenne una chiesa paleocristiana consacrata. Poi quasi subito distrutta da un terremoto, ma restarono i simulacri e poi edificata intorno all’anno mille conservando la connotazione romanica e pregotica. Successivamente fu distrutta più volte dai terremoti nel corso della storia, poi riedificata con il medesimo stile: l’arco quasi ogivale ma non a sesto acuto riproducendo una quasi rotondità degli archi che è la prerogativa del romanico come se ne vedono tante lungo la Piana di Navelli come rifugio durante l’anno mille. L’interno della chiesa consta di tre navate. Molte sono le opere conservate tra quadri ed affreschi.
In tempi recenti la chiesa ospitò addirittura i partigiani durante la seconda guerra mondiale.
Mariarosaria Trigilio

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