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SULMONA – “Chiederemo come minoranza a questa amministrazione attiva di spiegare alla città i ritardi, le lungaggini, gli affidamenti ad esterni, gli uffici immobilizzati, ma soprattutto la “paura” dei dirigenti sulla firma di qualsivoglia atto amministrativo e lo faremo con gli strumenti a noi concessi, interpellanze, interrogazioni, mozioni e quant’altro ma politicamente abbiamo il diritto di chiedere e sapere “perché l’amministrazione Casini non riesce a dare segni di vita”. L’affondo arriva ancora una volta dal gruppo di Sulmona Bene in Comune. Dopo il caos delle scuole ore il movimento chiede spiegazioni sul funzionamento degli uffici e dei servizi comunali dal momento che la situazione a Palazzo San Francesco non sembra decollare. “È plausibile che gli uffici non riescano a rispondere con tempi certi alla cittadinanza?”- si chiedono da Sbic- “è concepibile che funzionari di ogni ordine siano i giudici del sì e del no di un’intera città?. È credibile che un comune penda dalle labbra dei suoi dirigenti?. È possibile che tutto dipenda davvero solo da uffici, dirigenti e funzionari?”- tuonano dal movimento. Secondo Sbic “la politica,i politici, i votati (7000 preferenze) devono assumersi tutte le responsabilità di questi disservizi, di queste incapacità e decidere, anche sbagliando, ma mandare avanti la macchina amministrativa a spinte, colpi e forzature se è necessario. Lo può fare solo il sindaco eletto, o il suo segretario comunale da lui stesso nominato, se questo non avviene decade un atto di fiducia democratica per cui o si cambia nomina o si cambia eletto. Con l’ennesimo affidamento diretto ad un esterno per svolgere la gara di appalto per l’affidamento del front e back office l’amministrazione Casini dichiara a volto scoperto la propria incapacità, o forse impossibilità ad amministrare Sulmona”- concludono dal gruppo consiliare.

Andrea D’Aurelio

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