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“E’ necessario portare avanti altre iniziative per sventare la chiusura dei quattro tribunali. Tra queste ve n’è una che finora non è stata mai presa in considerazione e che noi, al contrario, riteniamo decisiva sia nell’immediato per ottenere l’indispensabile proroga che per il futuro e questo al fine di scongiurare definitivamente la chiusura dei quattro presidi di giustizia non fosse altro perchè più coerente con le stesse finalità di maggiore efficienza e di risparmi di spesa che sono alla base della riforma della geografia giudiziaria. Ci riferiamo all’attuazione del progetto Capograssi, autorizzato dal Ministero di Giustizia , definito strategico dalla Regione Abruzzo che lo ha finanziato con 400.000 euro (grazie all’ex assessore regionale, Andrea Gerosolimo ndr) e oggetto del protocollo d’intesa firmato dal presidente della Regione Abruzzo e dal Presidente del tribunale di Sulmona nel 22 luglio 2019″. A sostenerlo sono venti associazioni aderenti all’iniziativa dell’associazione Salv, nata proprio in difesa dei quattro tribunali a rischio, Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto. “La finalità del progetto è quella di utilizzare al meglio, all’interno dell’ufficio del processo e dell’ufficio digitalizzazione, le moderne risorse tecnologiche in modo da favorire l’accelerazione dei processi decisionali. Tale progetto ha scadenza per il 31 dicembre 2023, è estensibile ad altri tribunali e quindi, in primo luogo, ai tribunali di Avezzano, Lanciano e Vasto. Si potrebbe affermare che il tribunale di Sulmona, avendo già fatto una prima sperimentazione, abbia già raggiunto buoni livelli di efficienza (5° nella graduatoria elaborata dal Ministero di Giustizia ) per cui questa ulteriore sperimentazione potrebbe anche non essere avviata. invece è necessario avviarla, perché l’avvio della sperimentazione in tutti e quattro i tribunali porrebbe il Governo in una forte contraddizione” precisano le associazioni. “Sarebbe infatti paradossale che il Governo, dopo aver autorizzato la sperimentazione, disponga la chiusura degli uffici in cui essa è condotta prima ancora che se ne valutino i risultati e sarebbe ancor più paradossale se si dovessero chiudere i quattro tribunali dopo una sperimentazione conclusa con un miglioramento notevole dell’efficienza dell’attività giudiziaria. Sarebbe assurdo chiudere quattro tribunali efficienti. Ciò rappresenterebbe una decisione politicamente insostenibile che vedrebbe, e a ragione, un forte e ampio dissenso dei cittadini di queste città. E’ pertanto decisivo che tutti e quattro i tribunali entrino nella sperimentazione. Per farlo è necessario, però, che essa si avvii nel tribunale di Sulmona proprio perché è questo il tribunale che ha avuto l’autorizzazione ministeriale. Questa sperimentazione poteva già essere attivata da tempo, ritardarla ulteriormente risulterebbe del tutto incomprensibile” continuano le associazioni. “La scadenza a fine anno 2023 dà ancora all’attuale dirigenza del tribunale la possibilità di avviarla e ne avrebbe il merito. Ora il problema si facilita perché il ministero ha inviato del personale per organizzare l’ufficio del processo, che può utilmente essere inserito nella sperimentazione. L’Ordine degli avvocati di Sulmona può ancora far proprio questo progetto e contribuire al successo della sperimentazione” concludono.

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