SPECIALE SISMA
Il Pnrr per le aree colpite dal terremoto e il rischio “cattedrali nel deserto”
Abruzzo Openpolis traccia il punto sui fondi destinati alle aree colpite attraverso mappe e grafici. Ma soprattutto attraverso le parole del sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi, vice-coordinatore dei comuni del cratere sismico. Secondo Giorgi la ricostruzione si è rallentata a causa della carenza di personale e l’inflazione. Ad oggi le risorse del Pnrr per la ricostruzione territorializzabili in Abruzzo ammontano a circa 370 milioni. Il comune che riceve più fondi è L’Aquila con circa 124 milioni di euro. Seguono Teramo (15 milioni) e Montorio al Vomano (6,5 milioni).
In questi anni lo Stato ha stanziato fondi ingenti per la ricostruzione, cui ultimamente si sono aggiunte le risorse messe a disposizione dal fondo complementare al piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnc), pari a 1,78 miliardi di euro. Si tratta di fondi pensati non solo per contribuire alla ricostruzione materiale, ma anche al rilancio economico dei territori colpiti. La misura del Pnc dedicata alle aree terremotate si articola in due componenti. La prima è detta “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi” dedicata agli enti locali e dal valore complessivo di 1,08 miliardi di euro. La seconda invece è denominata “Rilancio economico e sociale” e vale 700 milioni indirizzati principalmente alle imprese. La risorse afferenti alla prima voce sono già state parzialmente assegnate ed è quindi possibile capire come si distribuiscono sui territori e cosa vanno a finanziare. Per quanto riguarda la misura B invece, quella che contiene i fondi dedicati agli incentivi per lo sviluppo delle imprese, i bandi si sono chiusi a novembre ma ancora non sono stati resi pubblici gli esiti. Alcuni interventi, in particolare quelli dedicati alle infrastrutture (come ferrovie e strade) ricadono sui territori di più comuni e in alcuni casi anche in province diverse. Per questi finanziamenti quindi è impossibile effettuare una territorializzazione puntuale. In tutti gli altri casi invece, grazie alle varie ordinanze emanate, è possibile individuare per ogni territorio comunale le risorse assegnate. Quelle di cui è già nota la destinazione territoriale ammontano dunque a 369 milioni di euro. Un’importante novità riguarda il fatto che in alcuni casi le risorse inizialmente assegnate sono state incrementate grazie all’istituzione del fondo per l’avvio di opere indifferibili, di cui abbiamo raccontato nel dettaglio lo scorso gennaio: su 355 progetti del Pnc nell’ambito del sisma, 265 sono quelli che beneficeranno dell’incremento di risorse proveniente dal fondo. Ma, paradossalmente, i fondi aggiuntivi hanno penalizzato i comuni che erano riusciti a rispettare le scadenze. A livello di singoli interventi che ricadono sul territorio di un solo comune, quelli più onerosi interessano L’Aquila. Oltre al già menzionato investimento sul centro per il servizio civile, possiamo citare anche quello sul museo nazionale d’Abruzzo per un valore pari a 8 milioni di euro. Un altro investimento particolarmente significativo riguarda sempre L’Aquila e prevede interventi di riqualificazione su piazza Duomo per circa 6,3 milioni. A Teramo invece è previsto il rifacimento del mercato coperto con un investimento pari a circa 6,2 milioni. Il primo dei comuni non capoluogo che incontriamo è Prata d’Ansidonia dov’è previsto un investimento di 3 milioni di euro per interventi sul castello Camponeschi. La pecca è stata non rispettare il cronoprogramma pertanto, prima sono stati assegnati i fondi e poi si è deciso cosa finanziare.