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Ieri, martedì 8 maggio, si è conclusa la campagna di raccolta firme per presentare un progetto di legge
costituzionale di iniziativa popolare contro l’autonomia differenziata. A livello nazionale l’obiettivo delle 50mila firme è stato ampiamente raggiunto e superato: sono oltre ottantamila gli italiani che hanno aderito all’iniziativa, firmando il disegno di legge che pone paletti alle richieste di autonomia, specificando in particolare che Istruzione, Sanità, Tutela del lavoro e Infrastrutture devono restare di competenza esclusiva dello stato. Anche la FLC CGIL Abruzzo Molise ha dato un grande contributo per il raggiungimento dell’obiettivo: lunedì 9 maggio hanno consegnato al Coordinamento nazionale a Roma oltre 2000 firme cartacee , che insieme alle centinaia di firme raccolte on line con lo Spid fanno delle
nostre regioni quelle che in percentuale hanno contribuito maggiormente al risultato finale.
I numeri raggiunti premiano l’impegno che da novembre scorso in Abruzzo ha visto coinvolti in prima linea la FLC CGIL e il Coordinamento per la democrazia costituzionale. In questi mesi la FLC CGIL ha organizzato numerose iniziative; incontri coi lavoratori della scuola nelle tante assemblee effettuate; raccolta firme con banchetti nelle piazze, convegni e seminari, in cui sono intervenuti eminenti studiosi (dal Prof. Viesti a Mario Ricciardi). Nel corso delle assemblee, discutendo con i cittadini nelle piazze è emersa in particolare una forte preoccupazione sulla regionalizzazione del sistema d’istruzione e delle altre competenze che devono rimanere allo stato. Il primo obiettivo è stato raggiunto, ora il Parlamento dovrà calendarizzare la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare, la prima di modifica costituzionale con la nuova regolamentazione. “E’ necessario che i nostri rappresentanti istituzionali, la delegazione parlamentare, la politica regionale tenga in considerazione questo risultato e si confronti su questi temi: non è possibile aderire ad un progetto senza tener conto del parere dei cittadini. Noi continueremo a mobilitarci in ogni modo per manifestare la nostra contrarietà a questa scelerata riforma”.

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