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Aveva già suscitato riserve, se non ilarità, il lancio da parte dell’Arta, lo scorso inverno, di un bando per la selezione di sei esperti in ristorazione tradizionale abruzzese, nutrizione, storia e cultura locale, educazione motoria e ricezione turistico alberghiera. Ora che queste figure, dopo la pubblicazione delle graduatorie finali, stanno per essere assunte, l’Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente sembra aver escogitato una nuova trovata. Apprendiamo infatti dal sito dell’ente che è stata indetta un’indagine di mercato finalizzata alla ricerca di soggetti, dalla comprovata esperienza, interessati a ideare e realizzare “una serie tv di quattro puntate, della durata massima di venti minuti l’una, con casting di attori, registi e personale vario in grado di valorizzare la regione Abruzzo come Regione del Benessere”. La motivazione alla base di questi provvedimenti, sia l’assunzione di esperti che la produzione della serie tv – entrambi, sia ben chiaro, onerosi -, si rinviene nell’Articolo 41 della Legge 3/2020, che individua l’Arta come soggetto attuatore del programma “Abruzzo Regione del Benessere”: una sfilza di mansioni inserite alla rinfusa che sintetizzano un progetto di legge originariamente presentato dalla Lega. Funzioni che nulla hanno a che vedere con quelle statutarie dell’Agenzia, che già fatica ad assolvere le innumerevoli attività di controllo cui è proposta, anche in virtù del fatto che, come accertato su mia richiesta in Commissione, l’ente si è visto ridurre i fondi assegnati di circa 1 milione di euro, passando dai 14.336.000 € del 2021 ai 13.191.000 € del 2022. Per converso la Regione, a partire dal 2020, sta erogando annualmente all’Arta mezzo milione di euro per le nuove mansioni ispirate dall’articolo di legge sulla Regione del Benessere. E come non bastasse, stando a quanto indicato sull’indagine per manifestazione di interesse, le risorse per la serie tv potrebbero essere attinte anche da altri progetti non ancora redatti dall’Arta. Insomma, la Regione diminuisce gli stanziamenti per la tutela dell’ambiente e stanzia fondi per la promozione dell’Abruzzo regione del benessere. In sostanza, mentre i cittadini, in ragione della carenza di fondi, sono costretti ad attendere mesi per l’esecuzione di verifiche sull’inquinamento acustico, l’Arta viene trasformata in erogatore di attività della Regione del Benessere con generose contribuzioni vincolate. Ci chiediamo se il Presidente Marsilio voglia porre fine a questo paradosso o ritenga sacrificabili attività quali la tutela ambientale e gli annessi controlli e monitoraggi. Ci chiediamo inoltre se l’Assessore al Turismo – che proprio un mese fa aveva lanciato la campagna di promozione turistica regionale, con i relativi spot realizzati sulla base di uno specifico piano di comunicazione – ne sia al corrente e cosa pensi del fatto che l’Arta si prepari a commissionare “una serie che avrà l’obiettivo di esaltare l’attrattività dell’Abruzzo attraverso le peculiarità del suo territorio e l’offerta turistica contestualizzata in relazione alle singole stagioni dell’anno: l’Autunno, l’Inverno, la Primavera e l’Estate”, con la presenza di “artisti di fama”. Un inutile doppione che rischia di generare soltanto confusione. Ci chiediamo infine se le risorse destinate alla serie tv sull’Abruzzo non vadano impiegate piuttosto per tutte quelle attività a tutela dell’ambiente, al momento sotto finanziate, che senza dubbio contribuirebbero in maniera maggiore a rendere attrattivo il nostro territorio, reintegrando finanziamenti che hanno subito la mannaia della Giunta Marsilio.

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