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Si è concluso da poco il convegno ‘Le ricadute della PAC 2023/2027: sostenibilità e aree interne’, al quale sono intervenuti, fra gli altri, il sottosegretario all’agricoltura Luigi D’Eramo, il presidente dell’ISMEA Angelo Frascarelli, il vicepresidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente, la direttrice del
Dipartimento regionale Agricoltura Elena Sico e il presidente della Copagri ABRUZZO Leo Spina. Durante il suo intervento, Battista, presidente Copagri, dichiara: “Al netto delle tante difficoltà con le quali è quotidianamente chiamata a confrontarsi, l’agricoltura va messa nelle condizioni di portare avanti la sua
funzione primaria di produrre cibo; per fare ciò, è importante che le tre anime della sostenibilità, ovvero quella ambientale, economica e sociale, marcino di pari passo, anche e soprattutto nelle aree interne, dove l’agricoltura da sempre rappresenta un argine allo spopolamento e all’abbandono dei territori. “Riteniamo fondamentale tutelare e valorizzare la nostra agricoltura e la nostra zootecnia, difendendo le aziende dai tentativi di imporre, con la scusa di un finto ambientalismo, carne o altro cibo sintetico”, “In questi ultimi anni l’Abruzzo sta facendo molto bene, ma si può continuare a crescere. Stiamo lavorando per rilanciare il settore primario anche nelle aree interne e di montagna, un progetto in cui come Ministero crediamo fortemente, tanto che per la prima volta è stata prevista anche una specifica delega”, lo afferma D’Eramo, sottosegretario con delega in materia di agricoltura di montagna e aree interne. Il presidente dell’ISMEA Angelo Frascarelli: “Con la PAC 2023-27, come noto, si vanno a premiare i comportamenti virtuosi degli agricoltori dal punto di vista ambientale, tramite gli eco-schemi e una condizionalità rafforzata, prevedendo una ridistribuzione dei pagamenti con un leggero aumento per le aziende di montagna, in gran parte situate nelle aree interne; in tal modo si cerca di contrastare l’abbandono dei territori delle aree interne, che ha spesso creato danni ambientali importanti, contribuendo alla perdita di un importante patrimonio di conoscenze e di competenze”. “Le aree interne rappresentano un patrimonio unico di biodiversità, oltre che un concreto argine contro lo spopolamento, il rischio idrogeologico e l’erosione dei suoli, motivo per il quale la Regione è particolarmente sensibile alle esigenze delle aziende che intendono impiantare la loro attività in quelle zone”, ha spiegato Imprudente. “Dobbiamo continuare a lavorare sulla strada dello sviluppo sostenibile, rafforzando ulteriormente la sinergia tra enti territoriali per promuovere la straordinarietà della nostra terra che ha peculiarità uniche”, ha concluso il vicepresidente della Regione, con delega all’agricoltura. Del medesimo tenore anche le dichiarazioni di Spina che, introducendo i lavori del convegno, ha ringraziato tutti i presenti, ricordando che “gli impegni in materia di sostenibilità ambientale vengono portati avanti già da tempo dai produttori agricoli, nella piena consapevolezza che sarà proprio su questi temi che si giocherà lo sviluppo futuro della nostra agricoltura”.

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