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“Le imprese edili nei territori dei crateri 2009 e 2016/2017 sono assorbite dalla ricostruzione pubblica e privata. Per questa ragione le pratiche superbonus 110% hanno subito gravi ritardi e, di fatto, impedito a tanti proprietari e condomini di utilizzare l’importante misura di adeguamento sismico ed energetico. Per questa ragione ritengo sia opportuno concedere un termine più ampio di applicazione del superbonus nella versione al 110 per cento, almeno fino al 2025, per tutti gli immobili ricadenti nei due crateri e non solo per quelli danneggiati dal sisma. Per questo ho presentato un emendamento al decreto ricostruzione, in discussione in Senato, che va in questa direzione”: lo dichiara il senatore Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese. 

Fina prosegue: “Più precisamente l’emendamento serve a superare il vincolo del nesso di causalità con il sisma che, come ha precisato l’Agenzia delle Entrate, a normativa vigente, deve sussistere per gli immobili oggetto degli interventi con accesso al 110% o al 165% nella misura rafforzata nel caso di rinuncia al contributo sisma. Con la norma da me proposta, dunque, anche gli edifici non dichiarati inagibili potranno usufruire del credito d’imposta e dello sconto in fattura previsto dal Superbonus, colmando i ritardi e evitando che molti contribuenti restino fuori da questa straordinaria opportunità. Dopo il disastro che il Governo Meloni ha generato a danno delle imprese con il decreto aiuti quater e con la manovra, continua il mio impegno sul tema del superbonus con questa proposta di emendamento, ma anche con un emendamento presentato pochi giorni fa al milleproroghe per rinviare la scadenza dei lavori per le unifamiliari dal 31 marzo al 30 giugno prossimo. In merito a questo tema non va dimenticata la grande problematica dei crediti che continuano ad essere bloccati: insisto nel chiedere al Governo di intervenire immediatamente interessando Cassa Depositi e Prestiti per sbloccare la situazione”. 

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