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La primavera, si sa, fa gli scherzetti! E se Marzo è pazzerello, Aprile lo è di più! Insomma, sembrerebbe tutto nella ‘normale anomalia’. Il maltempo è tornato ma quello che più preoccupa è l’agricoltura: danni alle coltivazioni come mais, bietole, frutta (albicocche, pere, pesche) e ortaggi dalle zucchine alle fave che rischiano di mancare per l’appuntamento del primo maggio. Lo rileva un monitoraggio Coldiretti sugli
effetti della perturbazione che purtroppo ha provocato vittime e dispersi per valanga, con l’allerta – informa una nota dell’organizzazione agricola – in sette regioni: Abruzzo, Calabria, Basilicata, Puglia, Lazio, Lombardia e Umbria. Se pioggia e neve sono attese per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente soprattutto se accompagnati da grandine hanno provocato danni irreparabili alle coltivazioni e ai frutteti ma anche frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento. Un taglio della produzione agricola nazionale dopo che il brusco abbassamento delle temperature notturne con gelate tardive dei giorni scorsi al centro nord ha colpito duramente le coltivazioni con danni fino al 70% a gemme e piccoli frutti sugli alberi di susine, ciliegie, albicocche, pesche ma anche su meli, peri, kiwi e
vigneti già in fase avanzata di vegetazione. Una situazione che rischia di far salire il conto dei danni anche nel 2023 dopo che lo scorso anno per effetto del clima anomalo è andato perduto il 10% della produzione nazionale per un valore di oltre 6 miliardi di euro

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